Lo Spoke 1 di RAISE premiato alle Città Intelligenti

Il 20 e 21 ottobre 2025, il Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova ha ospitato la sesta edizione degli Stati Generali delle Città Intelligenti, il principale appuntamento nazionale dedicato all’innovazione digitale, alla transizione urbana e alle tecnologie per la qualità della vita.

In questo contesto, RAISE – Robotics and AI for Socio-economic Empowerment ha partecipato come partner ufficiale, portando all’attenzione del pubblico i risultati e le prospettive di ricerca dello Spoke 1, dedicato alle applicazioni della robotica e dell’intelligenza artificiale per il coinvolgimento inclusivo dei cittadini nelle città e nei territori.

L’evento, promosso dalla community City Vision su iniziativa di Blum!, ha riunito oltre mille rappresentanti del mondo istituzionale, imprenditoriale e accademico, favorendo il confronto su temi cruciali come la governance dei dati urbani, la salute delle città e dei cittadini, la mobilità intelligente, la sostenibilità ambientale e la pianificazione partecipata.

Durante le due giornate, il team di RAISE ha preso parte a due tavole rotonde tematiche, organizzate in collaborazione con il CNR e l’Università di Genova, e ha presentato due pitch pubblici nello spazio Agorà dell’Innovation District nell’ambito della sessione “Nuove Città e Nuovi Cittadini”.

Il primo pitch ha illustrato il percorso di ricerca dello Spoke 1, mentre il secondo ha riguardato Seagul, lo strumento sviluppato da UniGe nell’ambito dello Spoke 1 per supportare la pianificazione urbana attraverso analisi integrate e modelli interpretativi della città.

In particolare il primo pitch ha permesso di mettere in luce il tratto maggiormente distintivo dello Spoke 1, orientato a collegare il progresso socio-economico delle nostre città alla loro capacità di prendere in considerazione i fabbisogni e le caratteristiche specifiche di tutti i cittadini, con l’obiettivo di sviluppare servizi e politiche che siano realmente in grado di migliorare la qualità della vita di ognuno.

All’interno dell’Innovation District, lo stand di RAISE ha rappresentato un punto di incontro tra amministrazioni pubbliche, imprese, ricercatori e cittadini interessati a conoscere da vicino le attività del progetto. Numerosi i momenti di confronto one-to-one che hanno consentito di avviare nuove sinergie e di condividere buone pratiche di innovazione sostenibile.

Un riconoscimento particolarmente significativo ha coronato la partecipazione di RAISE agli Stati Generali: la Commissione valutatrice del Premio “Buone pratiche” City Vision 2025 ha conferito allo Spoke 1 la menzione speciale di “Buona pratica”.

Lo Spoke 1 di RAISE premiato alle Città Intelligenti

Il progetto è stato infatti giudicato pienamente idoneo a rappresentare un esempio virtuoso da diffondere tra pubbliche amministrazioni e imprese impegnate nella trasformazione intelligente dei territori. Con questo riconoscimento, lo Spoke 1 entra a far parte della selezione nazionale di esperienze di eccellenza che City Vision promuove attraverso la propria piattaforma e le sue attività di comunicazione.

Nel corso della cerimonia di premiazione, la leader dello Spoke 1, Michela Spagnuolo, ha dichiarato: “Ricevere questo premio è stato un momento emozionante, che rende merito al grande impegno che il consorzio RAISE ha profuso durante il progetto, e che testimonia l’interesse mostrato verso i risultati ottenuti dallo Spoke 1 da parte della community di City Vision, oggi forse lo spazio più importante in Italia per quanto riguarda l’innovazione in chiave intelligente delle nostre città grandi e piccole.”

La presenza di RAISE agli Stati Generali e il riconoscimento ottenuto confermano il valore del progetto come laboratorio di innovazione e collaborazione tra ricerca, istituzioni e imprese. Un passo ulteriore nel percorso verso città più intelligenti, inclusive e sostenibili, capaci di mettere la tecnologia al servizio del benessere collettivo.

Con il progetto ARTECOM di Spoke 1 i giovani diventano co-creatori di un’opera artistica interattiva

Per l’intera giornata del 26 settembre presso il Parco del Castello dell’Aquila, Il progetto ARTECOM – ARte, TEcnologia e COMunità: installazioni digitali per la fruizione inclusiva del patrimonio culturale della città, è stato presentato con una dimostrazione pratica e l’illustrazione teorica dei risultati.

Tale evento ha fatto parte dei “Pop-up della Ricerca”, in cui l’Università degli Studi dell’Aquila, insieme al Conservatorio “A. Casella” e all’Università di Teramo, partner e collaboratori, espone attraverso strumenti, immagini e dimostrazioni, anche interattive, i prodotti e le attività di diversi gruppi di ricerca, spaziando in ambiti scientifico-culturali molto diversificati e rivolgendosi ad un pubblico di adulti e di bambini.

ARTECOM si propone come un ponte inclusivo tra arte, memoria, generazioni, identità, territorio e innovazione. Il progetto nasce con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a tutti, in modo gratuito e inclusivo, utilizzandola come strumento educativo e formativo, in particolare per i giovani. Il progetto si colloca in un contesto di ricostruzione urbana e culturale della città dell’Aquila, offrendo ai giovani uno spazio creativo dove il patrimonio culturale dialoga con i linguaggi digitali.

Il fulcro dell’iniziativa è un dimostratore tecnologico interattivo, che unisce arte, musica e intelligenza artificiale per creare un’esperienza immersiva e personalizzata.

L’installazione utilizza sensori, immagini, suoni e proiezioni, che si trasformano in tempo reale sulla base delle caratteristiche del visitatore, restituendo un ambiente artistico dinamico e partecipativo.

I compositori del Conservatorio “A. Casella” hanno creato cinque paesaggi sonori, basati su registrazioni ambientali dell’Aquila e ispirati a diversi tratti di personalità. Attraverso l’interazione diretta, i giovani diventano co-creatori dell’opera artistica. Ogni gesto, suono o movimento contribuisce alla costruzione di una narrazione collettiva, dove l’arte diventa occasione di espressione, crescita e inclusione.

Il percorso è culminato in una performance collettiva pubblica, in cui la comunità intera partecipa a un’esperienza artistica condivisa. In questo modo, ARTECOM, all’interno dello Spoke 1 di RAISE, si realizza pienamente come un ponte tra passato e futuro, tra individuo e collettività, valorizzando il patrimonio culturale attraverso l’innovazione tecnologica e l’espressione creativa.

Il progetto ARTECOM ha come capofila l’Università degli studi dell’Aquila (UNIVAQ). Partner: Conservatorio A. Casella dell’Aquila; Università degli studi di Teramo. Collaborazioni: CUEIM – Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale; Cykel -Web Agency & ICT Consulting.

ARTECOM – ARte, TEcnologia e COMunità: installazioni digitali per la fruizione inclusiva del patrimonio culturale della città – è finanziato a valere sul Bando “AVVISO PUBBLICO PER LA SELEZIONE DI PROPOSTE PROGETTUALI PRESENTATI DA UNIVERSITÀ PUBBLICHE ED ENTI PUBBLICI DI RICERCA LOCALIZZATI NELLE REGIONI DEL MEZZOGIORNO PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITA’ DI RICERCA, SVILUPPO E SPERIMENTAZIONE NEGLI AMBITI DI INTERESSE DELL’ECOSISTEMA RAISE – ROBOTICS AND AI FOR SOCIOECONOMIC EMPOWERMENT” – pubblicato dallo SPOKE 1 nell’ambito del perseguimento degli obiettivi del Programma di Ricerca Ecosistema dell’Innovazione RAISE finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU sui fondi PNRR MUR – M4C2 – Investimento 1.5.

Autore: ARTECOM
Crediti: ARTECOM e RAISE

Mobilità inclusiva e dati: RAISE – Spoke 1 ad AFF25

RAISE – Spoke 1 ha partecipato ad Accessibility for Future 2025 (AFF25), che si è svolto a Udine dal 18 al 20 settembre, portando il proprio contributo sui temi della mobilità accessibile e inclusiva.

Roberto Malvezzi (CNR ) ha rappresentato lo Spoke 1 nel panel “Enabling tools for smart mobility projects: rediscovering the value of data”, all’interno dell’evento “Connective intelligence: how ideas redesign territories”. L’intervento ha messo in luce come i dati possano diventare strumenti abilitanti per progettare soluzioni di mobilità intelligenti, capaci di favorire l’autonomia delle persone e di rafforzare la partecipazione attiva alla vita sociale.

Durante il panel si è discusso delle frontiere attuali della ricerca su dati e mobilità intelligente e delle modalità per trasferire i risultati rapidamente nella governance delle città. È emerso con chiarezza il potenziale dell’intelligenza artificiale nell’elaborazione dei big data, un ambito che consente di ridisegnare i modelli di mobilità con una prospettiva più equa e inclusiva. Lo sguardo si è poi proiettato verso il futuro, immaginando la mobilità urbana del 2035: un contesto in cui innovazioni abilitate dai dati potranno trasformare in profondità la quotidianità dei cittadini, migliorando accessibilità e qualità della vita.

Il contributo dello Spoke 1 ha posto al centro la necessità di considerare la mobilità non solo dal punto di vista tecnico, ma anche in relazione agli aspetti sociali e organizzativi. Questa visione ha evidenziato come la ricerca possa generare impatti concreti nella vita delle persone, promuovendo soluzioni che rispondano a esigenze reali di inclusione e partecipazione.

Oltre al panel, nelle giornate del 18 e 19 settembre Spoke 1 è stato presente con uno stand all’interno dell’exhibition area. Lo spazio ha offerto un’occasione di informazione e confronto, presentando le attività di ricerca in corso e aprendo il dialogo con istituzioni, imprese, operatori del settore, associazioni e cittadini. L’interesse raccolto ha confermato l’importanza di costruire ecosistemi collaborativi, in cui la scienza dialoga con la società per trasformare l’innovazione tecnologica in valore condiviso.

Accessibility for Future 2025 si è consolidato come piattaforma internazionale di riferimento per chi lavora su accessibilità, innovazione e inclusione. Nato a Udine nel 2024, l’evento ha ampliato la propria portata nel 2025, affermandosi come un appuntamento capace di unire business, formazione, cultura, sport e intrattenimento in un unico programma. Organizzato da Willeasy Srl e IO CI VADO APS, il festival ha offerto un luogo di incontro in cui idee, esperienze e pratiche hanno contribuito a trasformare l’accessibilità in una leva concreta di cambiamento.

La partecipazione di RAISE – Spoke 1 ad AFF25 ha riaffermato l’impegno del progetto a promuovere la mobilità come diritto fondamentale e come componente essenziale di un futuro più giusto e inclusivo.

Mobilità per tutti: Spoke 1 a Palazzo Tursi

Il 17 settembre 2025, a Genova, il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi ha ospitato l’iniziativa “Dall’Europa a Genova”, organizzata nell’ambito della European Mobility Week 2025. All’incontro ha partecipato anche Spoke 1 di RAISE, rappresentato da Fabrizio Malfanti, tecnologo del CNR-IMATI, che ha illustrato le attività di ricerca dedicate allo sviluppo di soluzioni per una mobilità urbana inclusiva, sicura e sostenibile.

Nel suo intervento, Malfanti ha presentato i risultati raggiunti da Spoke 1, mettendo in evidenza l’approccio adottato per integrare ricerca scientifica, innovazione tecnologica e bisogni concreti dei cittadini. Ha descritto i Living Lab come strumenti centrali per comprendere le esigenze della popolazione e trasformarle in indicazioni progettuali. Da queste basi è nata l’architettura tecnologica dello spoke, sviluppata per coniugare le istanze sociali con le potenzialità delle nuove tecnologie.

La presentazione ha incluso un approfondimento sul dimostratore mobilità, oggi in fase di sperimentazione finale. Questo strumento offre un esempio concreto di come la ricerca possa generare soluzioni capaci di migliorare l’accessibilità, ridurre le barriere fisiche e sociali e contribuire alla qualità della vita in contesti urbani complessi. Malfanti ha inoltre offerto una panoramica delle tecnologie attualmente in testing, delineando scenari futuri che spaziano dall’assistenza personalizzata alla mobilità intelligente fino alla gestione sostenibile degli spazi urbani.

L’incontro ha creato un’occasione di confronto tra progettisti, pianificatori ed enti pubblici, con l’obiettivo di rafforzare reti collaborative e promuovere una visione condivisa della mobilità. In questo contesto, Spoke 1 ha portato un contributo fondamentale, dimostrando il valore della ricerca interdisciplinare e la capacità di trasformare risultati scientifici in pratiche operative a beneficio della comunità.

La European Mobility Week, giunta alla sua 25ª edizione, ha riaffermato il proprio ruolo di piattaforma internazionale per la diffusione di modelli virtuosi. Il tema scelto per il 2025, “Mobilità per tutti”, ha guidato le iniziative organizzate in numerose città europee, tra cui Genova.

Il programma locale ha coinvolto scuole, associazioni, operatori e cittadini, proponendo attività diffuse sul territorio: percorsi casa-scuola a piedi con il Pedibus, dibattiti sulla sicurezza stradale e la ciclabilità, laboratori di ciclo-riparazione ed educazione stradale, trasformazioni temporanee di spazi urbani in luoghi di incontro, passeggiate inclusive, giornate sportive e momenti di socialità all’aperto.

Attraverso la partecipazione a questo appuntamento, Spoke 1 di RAISE ha confermato il proprio impegno a favore di una mobilità urbana più accessibile e rispettosa delle esigenze collettive. La presenza al Palazzo Tursi ha testimoniato la volontà di tradurre la ricerca in strumenti concreti, capaci di incidere sulla quotidianità delle persone e di contribuire alla costruzione di città più vivibili.

Con questo intervento, RAISE ha ribadito la centralità della collaborazione tra scienza, istituzioni e cittadini come condizione necessaria per progettare soluzioni innovative e orientate al futuro.

RAISE: bilancio e prospettive future ad IAS 19

Nel contesto della 19ª edizione della conferenza internazionale Intelligent Autonomous Systems (IAS), Michela Spagnuolo, leader dello Spoke 1 di RAISE, ha presentato l’evoluzione e gli esiti principali dell’ecosistema ligure dell’innovazione, illustrando il progetto dalla sua genesi fino all’attuale fase di maturità. La presentazione ha rappresentato un’occasione per condividere riflessioni sui risultati ottenuti, sulle sfide affrontate e sulle traiettorie future del programma.

Fin dall’avvio delle attività, RAISE ha perseguito l’obiettivo di rafforzare la competitività del territorio ligure, promuovendo un’integrazione profonda tra ricerca scientifica, trasferimento tecnologico e impatto sociale. La sinergia tra enti pubblici di ricerca, università, imprese e ospedali ha permesso la costruzione di un’infrastruttura progettuale solida e orientata all’innovazione, che ha generato ricadute misurabili sia sul piano scientifico che economico.

Spagnuolo ha evidenziato come, in meno di tre anni, RAISE abbia attivato 295 posizioni di ricerca, con un’età media di 34 anni e una significativa presenza internazionale (18% da 22 Paesi esteri). Il 43% del personale reclutato è costituito da donne, a testimonianza di un impegno concreto per l’equità e l’inclusività. L’ecosistema ha inoltre tracciato 172 soluzioni tecnologiche innovative, molte delle quali già oggetto di validazione e studio applicativo, in settori che spaziano dalla robotica alla salute digitale.

Tra i risultati più significativi, è stato sottolineato l’avvio di 11 nuovi studi clinici, 4 dei quali già presentati ai comitati etici, con altri 4 in fase di avvio operativo. In parallelo, sono state sviluppate numerose iniziative formative e di divulgazione: oltre 3.300 persone hanno partecipato a percorsi di formazione e aggiornamento, con una composizione che include studenti universitari, ricercatori e personale della pubblica amministrazione.

Particolarmente efficace si è dimostrato il meccanismo delle call a cascata, che ha permesso l’attivazione di progettualità coerenti con gli obiettivi di RAISE anche da parte di soggetti esterni all’ecosistema, in particolare nel Mezzogiorno. Cinque bandi sono stati lanciati per finanziare progetti sperimentali complementari alle attività dei singoli spoke, contribuendo così a una più ampia diffusione dell’impatto del programma sul territorio nazionale.

RAISE bilancio e prospettive future ad IAS 19

Nel suo intervento, Michela Spagnuolo ha anche delineato una prospettiva per il futuro, evidenziando la volontà di dare continuità al lavoro svolto attraverso percorsi di consolidamento tecnologico, industrializzazione dei prototipi e internazionalizzazione delle soluzioni sviluppate: “Il progetto RAISE ha ottenuto risultati promettenti, anche in ambiti fortemente multidisciplinari, dove l’integrazione tra AI e robotica può davvero fare la differenza. Tre anni, però, sono troppo pochi per raggiungere una piena maturità tecnologica soprattutto per soluzioni nate grazie a RAISE: ora serve consolidare e sviluppare quanto fatto, per portare a compimento l’azione di innovazione e trasformazione che RAISE ha voluto imprimere al territorio.”

La conferenza IAS 19, dedicata quest’anno al tema “Ethical, Responsible, and Inclusive Robotics”, ha offerto un contesto ideale per ribadire la rilevanza e la coerenza strategica dell’ecosistema RAISE con le principali sfide globali legate alla sostenibilità, alla trasformazione digitale e al progresso tecnologico responsabile.

La piattaforma SEAGUL sviluppata all’interno di Spoke 1 al workshop organizzato da Istat in collaborazione con Comune di Genova

È stata presentata l’8 luglio, nel corso di un seminario organizzato da ISTAT in collaborazione con il Comune di Genova, la piattaforma SEAGUL (Socio Economic Empowerment of Urban Landscape), uno strumento digitale innovativo pensato per supportare le decisioni di policy maker e tecnici impegnati nella costruzione di città intelligenti e inclusive.

Il prototipo, sviluppato nell’ambito dello Spoke 1 del progetto RAISE (Robotics and AI for Socio-economic Empowerment), è stato illustrato da Monica Bruzzone, ricercatrice dell’Università di Genova, durante l’incontro dal titolo “Le Condizioni Socio-Economiche delle Città e delle loro Periferie. Dati e Cartogrammi del Comune di Genova”.

Il nome della piattaforma – che in inglese significa “gabbiano” – richiama simbolicamente una visione dall’alto della città, che la comprende nel suo insieme, ma che è capace di scendere nel dettaglio dei singoli quartieri.

SEAGUL si propone come un servizio digitale avanzato che sfrutta dati a granularità sub-comunale per misurare, monitorare e gestire la complessità urbana, con un focus sull’inclusione sociale e lo sviluppo economico.

La piattaforma SEAGUL (Socio Economic Empowerment of Urban Landscape) sviluppata all’interno di Spoke 1 al workshop organizzato da Istat in collaborazione con Comune di Genova
Interfaccia della piattaforma SEAGUL | Autori: Paola Dameri, Monica Bruzzone, Carmine Cerrone, Enrico Puppo, Claudio Mancinelli, Dario Olianas (Spoke 1, UniGe) | Crediti: UniGe e RAISE

«SEAGUL nasce per offrire uno strumento concreto e quotidiano a chi governa le città – ha spiegato Bruzzone –. Grazie all’integrazione di dati pubblici, verificati e accurati, e a un’interfaccia intuitiva basata su tecniche di info-visualization, la piattaforma consente di leggere il territorio in modo dinamico e personalizzabile, supportando strategie basate sull’evidenza dei dati e orientate a contrastare le disuguaglianze».

Il cuore tecnologico della piattaforma è stato elaborato e sviluppato dal team di UniGe attivo nel WP5 di Spoke 1: Paola Dameri e Monica Bruzzone, con la collaborazione di Carmine Cerrone del Dipartimento DIEC, insieme a Enrico Puppo, Claudio Mancinelli e Dario Olianas del Dipartimento DIBRIS.

Il framework multilivello su cui si basa SEAGUL raccoglie dati relativi a persone, servizi e territorio, organizzandoli in modo da restituire una fotografia dinamica e interattiva della città.

Attualmente disponibile in versione prototipale per la città di Genova, SEAGUL permette di interrogare indicatori e dataset attraverso visualizzazioni grafiche pensate per facilitare l’interpretazione anche da parte di utenti non esperti.

La piattaforma SEAGUL (Socio Economic Empowerment of Urban Landscape) sviluppata all’interno di Spoke 1 al workshop organizzato da Istat in collaborazione con Comune di Genova
Monica Bruzzone (Spoke 1, RAISE) presenta al seminario di Istat, Genova | Autore: RAISE | Crediti: RAISE

«Il nostro contributo si inserisce pienamente nella missione dell’ecosistema RAISE – ha concluso Bruzzone –, mettere la tecnologia al servizio delle comunità, per costruire città più intelligenti, resilienti e inclusive».

Immagine Copertina
Interfaccia della piattaforma SEAGUL
Autori: Paola Dameri, Monica Bruzzone, Carmine Cerrone, Enrico Puppo, Claudio Mancinelli, Dario Olianas (Spoke 1, UniGe)
Crediti: UniGe e RAISE

ARTECOM: paesaggi sonori immersivi urbani e creazione musicale personalizzata per coinvolgere i giovani nella smart city

Il progetto ARTECOM – ARte, TEcnologia e COMunità: installazioni digitali per la fruizione inclusiva del patrimonio culturale della città, affiliato allo Spoke 1 con focus sulla cultura nella smart city, ha l’obiettivo di promuovere la fruizione dell’arte in modo formativo, gratuito e inclusivo, attraverso l’uso di tecnologie urbane integrate nel tessuto della città dell’Aquila, consistenti in installazioni digitali basate sull’Intelligenza Artificiale (IA).

Il progetto coinvolge un gruppo multidisciplinare, composto da ingegneri informatici, delle telecomunicazioni e automatici, architetti, psicologi, compositori musicali ed economisti.

La prima sfida di ARTECOM è stata dunque quella di individuare un canale di comunicazione efficace che, valorizzando le competenze specifiche di ciascun esperto di dominio, consentisse di raggiungere tutti gli obiettivi progettuali con elevati standard di qualità.

Il target degli utenti finali sono gli adolescenti. Il periodo adolescenziale, infatti, è particolarmente sensibile agli effetti benefici dell’arte, in particolare della creazione musicale, che comporta un coinvolgimento attivo e promuove la formazione della personalità e della creatività. Inoltre, sembrerebbe che, tra i vari generi musicali – seppur di nicchia – quello elettroacustico, grazie alle sue caratteristiche peculiari, come ad esempio la combinazione di suoni acustici con quelli elettroacustici, risulti essere il più efficace nello stimolare un coinvolgimento attivo.

A tal fine è stata condotta un’analisi dello stato dell’arte per comprendere quali strumenti siano oggi a disposizione degli adolescenti che desiderano avvicinarsi alla creazione di musica elettroacustica.

E’ stato poi selezionato un campione di adolescenti aquilani che non avevano mai ricevuto un’istruzione musicale formale. Il campione è stato classificato in base agli output ottenuti dalla somministrazione di un noto test psicologico basato sulla teoria dei Big Five, che indaga la predominanza di cinque tratti fondamentali della personalità.

I risultati sono stati descritti attraverso metodi noti nell’ambito della user-centred design, ovvero l’uso di Personas & Scenari, ottenendo così una profilazione ideale di cinque tipologie di utenti finali.

ARTECOM - Paesaggi sonori immersivi urbani e creazione musicale personalizzata per coinvolgere i giovani nella smart city - Ecosistema RAISE

Sulla base di tale profilazione, esperti compositori musicali del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila hanno realizzato cinque distinti paesaggi sonori immersivi, dinamici e personalizzati, capaci di raccontare la complessità urbana attraverso il suono.

Le tracce musicali elettroacustiche sono state create sulla base di specifici parametri a partire da registrazioni effettuate direttamente nella città dell’Aquila, poiché l’uso dei suoni urbani consente di costruire un dialogo immateriale tra installazione e fruitore, evocando emozioni e dinamiche sociali.

Il risultato è stato presentato nel corso della sessione dimostrativa (DEMO) dedicata ai bandi a cascata sui temi dello Spoke 1 (plenaria di Genova, 31 marzo e 1° aprile) e consiste in un prototipo interattivo per l’interfacciamento e la produzione sonora personalizzata da parte del singolo utente. Questo prototipo consente sia la fruizione sonora personalizzata, sia la raccolta di dati utili all’addestramento dell’algoritmo di intelligenza artificiale.

La personalizzazione rappresenta una parola chiave del progetto ARTECOM. Grazie alle capacità adattive dell’IA, la profilazione degli utenti viene combinata con i paesaggi sonori immersivi: l’algoritmo propone un insieme di parametri ottimali che ciascun utente può modificare per creare la propria composizione musicale.

Una volta testata sul campo la “scatola ARTECOM” attraverso la prova empirica, sarà possibile modificarne semplicemente i contenuti in base agli obiettivi e al contesto di utilizzo, aprendo così la strada a un possibile ampliamento del progetto in altre città abruzzesi e, più in generale, nel centro, nord e sud Italia.

Il progetto ARTECOM ha come capofila l’Università degli studi dell’Aquila (UNIVAQ), Partner: Conservatorio A. Casella dell’Aquila; Università degli studi di Teramo, Collaborazioni: CUEIM – Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale; Cykel -Web Agency & ICT Consulting.

ARTECOM - Paesaggi sonori immersivi urbani e creazione musicale personalizzata per coinvolgere i giovani nella smart city - Ecosistema RAISE

ARTECOM – ARte, TEcnologia e COMunità: installazioni digitali per la fruizione inclusiva del patrimonio culturale della città (CUP E13C24001110006) è finanziato a valere sul bando “Avviso pubblico per la selezione di proposte progettuali presentati da università pubbliche ed enti pubblici di ricerca localizzati nelle regioni del Mezzogiorno per la realizzazione di attività di ricerca, sviluppo e sperimentazione negli ambiti di interesse dell’ecosistema RAISE – Robotics and AI for Socio-economic Empowerment”, pubblicato dallo SPOKE 1 nell’ambito del perseguimento degli obiettivi del Programma di Ricerca Ecosistema dell’Innovazione RAISE finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU sui fondi PNRR MUR – M4C2 – Investimento 1.5.

Autore foto:
ARTECOM (Spoke 1)
Crediti:
ARTECOM (Spoke 1) e RAISE

Avvisami, accompagnami, stupiscimi: le funzionalità dell’app GIANO per la tua città smart

GIANO, il sistema di “raccomandazione” per una città più accessibile ed inclusiva, basato sul gemello digitale del cittadino, è stato presentato in aprile durante due giornate dedicate allo Spoke 1 di RAISE a Genova, presso Palazzo Tursi.

In questo contesto, la raccomandazione consiste nell’invio di suggerimenti personalizzati, adattati alle caratteristiche e alle preferenze dei cittadini, per ottimizzare l’esperienza e l’utilizzo dei servizi urbani.

L’evento, che ha visto la partecipazione di tutti i progetti nell’ambito di questo spoke, coordinato da Michela Spagnuolo (CNR-IMATI), è stato un momento di confronto prezioso su come la tecnologia possa migliorare la qualità della vita nelle città, rendendole più accessibili, sicure e inclusive per ogni persona, con e senza disabilità.

Grazie agli interventi dei partecipanti, il team di Giano ha raccolto spunti interessanti per rafforzare l’approccio e ottimizzare il modello di suggerimento personalizzato.

Nell’app GIANO, disponibile per iOS e Android, una dashboard mostra indicatori benessere e suggerimenti utili, permettendo di accedere alle varie funzionalità:
– Avvisami: fornisce informazioni su benessere e città personalizzate;
– Accompagnami: guida verso il servizio più adatto alle proprie esigenze;
– Stupiscimi: suggerisce gli eventi cittadini a tua misura.

Avvisami, accompagnami, stupiscimi: le funzionalità dell'app GIANO per la tua città smart
Team di GIANO a Genova, Seminario di Spoke 1 | Autore: Elisa Bruzzo (GIANO, Spoke 1) | Crediti: Progetto GIANO e RAISE

L’app GIANO è al momento in una fase di test e quindi disponibile per un gruppo selezionato di utenti.

Un aspetto chiave del progetto è l’interazione tra dati biopsicosociali e quelli urbani, che permette in un’unica applicazione di offrire suggerimenti mirati per il benessere, la mobilità e la partecipazione attiva alla vita cittadina.

L’integrazione del modello digitale della città con quello del cittadino è una delle tematiche principali dello Spoke 1, a cui GIANO è affiliato.

Il progetto app GIANO è uno dei vincitori del bando a cascata per progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale nei domini dell’Intelligenza Artificiale e della Robotica, promosso da Spoke 5.

Il consorzio GIANO è composto da Nextage srl (capofila), Fondazione David Chiossone, T-Bridge e Stackhouse.

Il team RAISE U-VIP alla RomeCup 2025: innovazione tecnologica al servizio del benessere e dell’inclusione

Nelle giornate del 7 e 8 maggio 2025, il team RAISE U-VIP, linea di ricerca IIT coordinata da Monica Gori e afferente allo Spoke 1 di RAISE, ha preso parte alla 18ª edizione della RomeCup, evento annuale promosso dalla Fondazione Mondo Digitale e ospitato presso l’Università degli Studi Roma Tre.

La manifestazione, punto di riferimento nazionale nel panorama dell’innovazione tecnologica ed educativa, ha coinvolto scuole, università, centri di ricerca, aziende e istituzioni, ponendo al centro il dialogo tra intelligenza umana e artificiale per il benessere olistico di individui e comunità.

La RomeCup 2025, dal titolo “What’s next? Intelligenza umana e artificiale. Le sfide per il benessere olistico”, ha rappresentato un’occasione strategica di confronto, sperimentazione e divulgazione delle più avanzate soluzioni tecnologiche nel campo della robotica, dell’intelligenza artificiale e delle scienze applicate, con l’obiettivo di promuovere un’innovazione inclusiva e sostenibile.

All’interno dell’area espositiva dedicata ai progetti di ricerca, il team RAISE U-VIP ha allestito uno stand per presentare alcune delle tecnologie sviluppate nell’ambito del progetto, orientate al supporto delle fragilità e al miglioramento della qualità della vita attraverso soluzioni ad alto impatto sociale.

Durante l’evento, i ricercatori hanno illustrato al pubblico tre strumenti innovativi, frutto dell’attività di ricerca multidisciplinare e della collaborazione tra informatici, ingegneri, esperti in neuroscienze e professionisti della riabilitazione:
– Realter è una tecnologia di simulazione in realtà mista, concepita per riprodurre diverse condizioni di ipovisione. Lo strumento è finalizzato sia alla ricerca oculomotoria sia al training di operatori impegnati nella riabilitazione visiva, e può essere utile agli insegnanti di sostegno e operatori assistenziali per aiutare la comprensione degli effetti delle malattie visive.
– Insegno è una piattaforma web progettata per favorire l’inclusione scolastica degli studenti non udenti. Il sistema è pensato per essere utilizzato sia in modalità collettiva, all’interno della classe, sia individualmente, come strumento di studio e supporto personalizzato. Grazie a una progettazione attenta alle esigenze comunicative e didattiche, la piattaforma si configura come un valido alleato per docenti e studenti, nel rispetto dei principi dell’accessibilità;
– AntiFoG, infine, è un dispositivo indossabile sviluppato sotto forma di smartwatch, in grado di intervenire nei momenti di Freezing of Gait (FoG), un sintomo motorio tipico della malattia di Parkinson. Il sistema rileva l’insorgenza del blocco motorio e attiva una stimolazione specifica per favorire la ripresa del movimento, contribuendo così a migliorare l’autonomia e la sicurezza del paziente.

La partecipazione alla RomeCup ha rappresentato un’importante occasione di divulgazione scientifica e di dialogo con studenti, professionisti e cittadini, rafforzando il legame tra ricerca, innovazione e impatto sociale.

L’impegno del team RAISE U-VIP si inserisce in un più ampio percorso volto alla valorizzazione delle tecnologie abilitanti come strumenti di empowerment, inclusione e crescita sostenibile.

CNR-IMATI per lo Spoke 1 di RAISE al FAIR National Roadshow Italia

Michela Spagnuolo, del CNR-IMATI, ha partecipato in rappresentanza dello Spoke 1 del progetto RAISE all’edizione genovese del FAIR National Roadshow Italia, che si è svolta l’8 aprile 2025 presso i Magazzini dell’Abbondanza nel BlueDistrict.

L’evento, dedicato alla promozione delle pratiche FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable), ha offerto un’occasione di confronto sul ruolo centrale dei dati aperti e ben gestiti nella trasformazione urbana verso modelli più intelligenti, sostenibili e inclusivi.

Durante il panel “Smart Cities, FAIR Practices”, Michela Spagnuolo ha illustrato l’approccio all’Open Data Management adottato da RAISE, con particolare attenzione alla piattaforma D4Science e al modello DCAT, strumenti pensati per favorire la condivisione e il riutilizzo dei dati in modo aperto, trasparente e tracciabile.

Il suo intervento ha messo in evidenza come il paradigma dei dati FAIR rappresenti un fondamento anche per le attività dello Spoke 1, che si concentra sullo sviluppo di soluzioni digitali per migliorare la qualità della vita urbana. Rendere i dati findable, accessible, interoperable e reusable significa infatti abilitare servizi innovativi a disposizione dei cittadini, in grado di supportare la mobilità sostenibile, la gestione ambientale, l’accessibilità ai servizi pubblici e una partecipazione civica più attiva.

All’interno dello stesso panel sono intervenuti anche Andrea Tarallo (CNR IRET) ed Enrico Buzzo (AMT Genova), contribuendo a un dialogo interdisciplinare sulla gestione dei dati urbani e sul loro impatto pratico nel quotidiano.

L’evento, organizzato dal progetto europeo FAIR-IMPACT in collaborazione con ETT e i Data Steward dell’Università di Bologna, si è articolato in due sessioni principali.

La sessione mattutina ha offerto una panoramica sul Piano italiano per la scienza aperta, sul centro di competenza nazionale in fase di sviluppo e sull’Italian Reproducibility Network (ITRN). Nel pomeriggio sono state presentate buone pratiche FAIR già avviate in Italia, in particolare nei settori delle emergenze ambientali e delle scienze marine e oceaniche.

La partecipazione di Michela Spagnuolo per lo Spoke 1 ha testimoniato l’impegno di RAISE nel promuovere una cultura dei dati orientata all’innovazione e al miglioramento della qualità della vita nelle città, attraverso un uso responsabile, aperto e condiviso delle informazioni.

Finaziato dall'Unione Europea Ministero dell'Università e della Ricerca Italia Domani Raise