Il robot VERO ha pulito il porticciolo di Nervi

Lo scorso 17 giugno il porticciolo di Nervi ha ospitato l’iniziativa di sensibilizzazione ambientale “Il mare comincia qui”, dedicata alla raccolta di mozziconi di sigaretta e rifiuti solidi dispersi nell’ambiente costiero.

L’evento, promosso dagli studenti dell’International School of Genoa (ISG) in collaborazione con il centro sportivo SAL, AMIU Genova e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha coinvolto numerosi volontari e cittadini.

Per la seconda volta, il robot quadrupede VERO (Vacuum-cleaner Equipped RObot), sviluppato presso il laboratorio Dynamic Legged Systems (DLS) dell’IIT nell’ambito dello Spoke 3 “Protezione e cura dell’ambiente” del progetto RAISE, ha partecipato attivamente alla raccolta di mozziconi.

Il sistema, dotato di visione artificiale e intelligenza robotica, ha dimostrato le proprie capacità di movimento su terreni sconnessi e ha svolto operazioni di aspirazione selettiva dei mozziconi senza interferire con l’ambiente circostante.

Dalle ore 8:30 alle 11:30 studenti e volontari hanno raccolto e differenziato i rifiuti solidi, separando carta, plastica, metalli e mozziconi. I campioni di acqua prelevati nell’area portuale sono stati sottoposti a una prima analisi chimica, con l’obiettivo di monitorare lo stato di qualità dell’ambiente marino.

L’iniziativa ha attirato l’attenzione di numerose famiglie, bambini e cittadini, interessati non solo alla tematica ambientale ma anche all’innovativa presenza di VERO, esempio concreto di integrazione tra ricerca scientifica e tutela dell’ambiente. La prova sul campo ha permesso ai ricercatori di raccogliere preziose informazioni tecniche e di ascoltare suggerimenti e osservazioni da parte dei partecipanti.

L’evento ha sottolineato l’urgenza di affrontare l’inquinamento da mozziconi di sigaretta, responsabili della contaminazione di fino a 1000 litri d’acqua per singolo pezzo, come evidenziato da recenti studi scientifici. I mozziconi sono infatti tra i rifiuti plastici più diffusi e tossici al mondo.

La partecipazione del robot VERO ha rappresentato un momento significativo per la sperimentazione delle soluzioni tecnologiche sviluppate nell’ambito di RAISE, orientate a fornire strumenti innovativi per la salvaguardia ambientale. L’iniziativa ha inoltre valorizzato le proposte di riciclo dei mozziconi in chiave di economia circolare, grazie alla collaborazione con enti locali e aziende specializzate nella trasformazione di questi rifiuti in nuovi materiali d’uso.

“Oggi abbiamo portato VERO il robot quadrupede che aspira i mozziconi qui al Porticciolo di Nervi, per partecipare a questa iniziativa organizzata dalla International School di Genova, che spesso promuove queste attività, con un’attenzione particolare alla pulizia dell’ambiente dai mozziconi di sigaretta. Per noi questa è stata un’occasione preziosa per testare il robot in un ambiente reale, con persone che sono già sensibili a questi temi — ma anche per vedere come reagisce il pubblico nel vedere un robot all’opera per una causa ambientale positiva. L’obiettivo è duplice: da un lato far conoscere alla gente cosa stiamo facendo e spiegare il progetto, dall’altro avere un vero test sul campo che ci dia feedback utili sul funzionamento della nostra tecnologia. Abbiamo già notato alcune criticità, ad esempio la luce del sole troppo intensa può dare fastidio alle telecamere — tutte esperienze pratiche che poi ci portiamo in laboratorio per migliorare il sistema. E le persone come hanno reagito? Beh, la maggior parte si è mostrata molto stupita e colpita: non è cosa di tutti i giorni vedere un robot che svolge questo tipo di compito per l’ambiente.Sono nate tante belle conversazioni e ci sono arrivati anche suggerimenti interessanti su cosa il robot potrebbe o non potrebbe fare in futuro. Quindi sì, è stato davvero utile e stimolante!” ha commentato Claudio Semini responsabile dell’unità Dynamic Legged Systems all’Istituto Italiano di Tecnologia.

L’evento ha goduto del patrocinio del Municipio IX Levante, del Comune di Genova, di AMIU, dell’UNESCO e dell’UNICEF, con il sostegno dell’Acquario di Genova e del progetto europeo ProBleu.

EcoMonitoring e RAISE presentati ufficialmente alla Camera dei Deputati

Il 29 maggio 2025, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto EcoMonitoring: Innovazione per il Monitoraggio Ambientale Costiero e Lacustre, iniziativa di rilevanza nazionale inserita nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 4, Componente 2, Investimento 1.5 “Creazione e rafforzamento di ecosistemi dell’innovazione – Costruzione di leader territoriali di R&S”.

L’evento è stato organizzato su iniziativa dell’Onorevole Salvatore Deidda, Presidente della IX Commissione Trasporti, Poste, Telecomunicazioni.

Alla conferenza sono intervenuti rappresentanti di istituzioni pubbliche, centri di ricerca e imprese innovative, tra cui l’Onorevole Salvatore Deidda, Roberto Minerdo (Presidente ONTM), Michele P. Boella (CEO di NeMeA Sistemi Srl), Amir Topalović (CEO di Aisma Srl) e Mariella Sole (CEO di Hedya Srl).

Nel corso dell’incontro è stato illustrato il progetto EcoMonitoring, che si configura come strumento innovativo per il monitoraggio ambientale in aree portuali, grazie all’uso integrato di droni di superficie e micro Boe Sentinella capaci di rilevare in tempo reale la qualità delle acque senza interferire con le attività portuali.

Il sistema consente di prevenire rischi ambientali e industriali, monitorare le correnti e il ciclo dell’acqua e proteggere le infrastrutture mediante analisi predittive e mappature continue, migliorando la sicurezza e la gestione sostenibile dei porti.

Durante l’evento è stato inoltre evidenziato il contributo scientifico e tecnologico di RAISE al progetto, nello specifico attraverso le attività dello Spoke 3 dell’Ecosistema, focalizzato sulla tutela ambientale mediante l’impiego di soluzioni avanzate di robotica e intelligenza artificiale.

I rappresentanti di RAISE hanno sottolineato come l’iniziativa costituisca un esempio concreto di approccio integrato e interdisciplinare nella protezione degli ecosistemi naturali, in particolare marini e lacustri.

Nel loro intervento, i portavoce di RAISE hanno richiamato l’importanza del trattamento etico e intelligente dei dati ambientali, considerato uno strumento strategico per la creazione di nuovi servizi a beneficio della società, delle città e della salvaguardia dell’ambiente. Grazie alla combinazione di piattaforme robotiche autonome, sensoristica innovativa e algoritmi di intelligenza artificiale, il progetto ha permesso il monitoraggio continuo degli ambienti naturali, l’analisi in tempo reale delle condizioni marine e lacustri, nonché l’attivazione tempestiva di sistemi di allerta efficaci in caso di anomalie o rischi ambientali.

Nel corso della presentazione è stato approfondito il concetto di Ecorobotica, disciplina emergente che fonde competenze tecnologiche e scientifiche per la tutela attiva degli ecosistemi, con l’obiettivo di delineare nuovi scenari di gestione sostenibile del territorio. L’area di sperimentazione dello Spoke 3, individuata in Liguria, ha rappresentato il punto di partenza di un modello destinato a essere replicato su scala nazionale e internazionale.

RAISE ha ribadito l’importanza di promuovere una trasformazione tecnologica consapevole, inclusiva e sostenibile, in grado di coniugare progresso scientifico ed equilibrio ecologico. È stato inoltre sottolineato il ruolo fondamentale della collaborazione tra università, enti di ricerca e imprese nella costruzione di ecosistemi territoriali innovativi e competitivi, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’evento alla Camera dei Deputati si è concluso con l’auspicio che la tecnologia possa diventare sempre più uno strumento di cura, connessione e valorizzazione dell’ambiente e delle comunità, a vantaggio delle generazioni presenti e future.

Immagini:
Autore: Michele Boella, NeMeA Sistemi
Crediti: NeMeA Sistemi e RAISE

Spoke 3 all’avanguardia nel campo dell’archeologia subacquea e dell’ecorobotica con il progetto NEPTUNE™ alle Eolie

Nel corso della primavera 2025 si sono svolti a Lipari, nelle Isole Eolie, i test operativi del progetto NEPTUNE™, un’iniziativa all’avanguardia nel campo dell’archeologia subacquea finalizzata alla digitalizzazione e monitoraggio intelligente dei siti sommersi.

Scenario delle attività è stato il sito archeologico del relitto di Capistello, un’importante nave oneraria (nave da carico) di epoca tardo-classica (IV secolo a.C.) giacente a circa 60 metri di profondità.

Il relitto, scoperto negli anni Novanta, conserva un notevole carico di anfore greco-italiche e rappresenta una testimonianza unica delle rotte commerciali mediterranee antiche.

Le operazioni subacquee nelle Isole Eolie si sono svolte sotto la supervisione scientifica e amministrativa della Soprintendenza del Mare – Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana – che ha garantito la tutela del sito e la conformità alle normative vigenti in materia di beni culturali sommersi.

Il team operativo era composto da subacquei tecnico-scientifici specializzati in altofondale, dotati di attrezzature tecnologiche d’eccellenza.

Spoke 3 avanguardia nel campo dell’archeologia subacquea e dell’ecorobotica con il progetto NEPTUNE alle Eolie - Preparazione equipaggiamento Lipari
Preparazione dell’equipaggiamento | Autore: Immersea (NEPTUNE™, Spoke 3) | Crediti: NEPTUNE™ e RAISE

In particolare, ogni immersione è stata condotta con l’ausilio del sistema di propulsione subacquea SUEX Gemini, accoppiato al sistema di navigazione e posizionamento subacqueo SINAPSI, sviluppato per garantire un’elevata precisione nella localizzazione dei dati raccolti anche in assenza di riferimenti GPS. Il tracciamento è stato integrato con una telecamera 8K a tenuta stagna, montata sul veicolo e in grado di acquisire immagini ad altissima risoluzione del sito, e con una sonda multiparametrica Oceanhis, incaricata di monitorare in continuo parametri ambientali fondamentali quali temperatura, salinità, pH e conducibilità.

Il protocollo dei test ha previsto una serie di immersioni progressive che avevano come obiettivo la validazione dell’intero flusso operativo:
– acquisizione dei dati visivi e ambientali;
– georeferenziazione dei rilievi;
– trasferimento dei dataset alla piattaforma NEPTUNE™;
– successiva elaborazione.

Il sistema NEPTUNE™, cuore innovativo del progetto, è stato sviluppato per integrare digitalizzazione, intelligenza artificiale e modelli di Digital Twin 4D al fine di rendere possibile una gestione dinamica e predittiva dei siti sommersi.

Spoke 3 avanguardia nel campo dell’archeologia subacquea e dell’ecorobotica con il progetto NEPTUNE alle Eolie - Piattaforma mywai bianca
Piattaforma di MYWAI, NEPTUNE™ |Autore: MYWAI (NEPTUNE™, Spoke 3) | Crediti: NEPTUNE™ e RAISE

Durante i test, i dati raccolti sono stati processati in tempo semi-reale, consentendo l’elaborazione di un primo modello digitale del relitto di Capistello, associato a una mappa ambientale tridimensionale. Le informazioni acquisite, comprese quelle relative alla variazione dei parametri ambientali in funzione della posizione e della profondità, sono state utilizzate per testare l’affidabilità del modello digitale e la capacità del sistema di rilevare variazioni potenzialmente critiche per la conservazione del sito.

I risultati hanno dimostrato l’efficienza del sistema NEPTUNE™ come strumento per l’archeologia subacquea: la qualità dei rilievi ottici e la precisione del posizionamento hanno superato le aspettative iniziali, mentre la capacità di aggregare dati eterogenei (ottici, ambientali, di navigazione) in un’unica piattaforma ha consentito una visione integrata del sito.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale ha inoltre permesso l’identificazione automatica di oggetti e anomalie, facilitando il lavoro degli archeologi.

Il test di Capistello, nelle Isole Eolie, rappresenta una pietra miliare per la ricerca subacquea e dimostra come le tecnologie emergenti, integrate grazie all’ecorobotica, possano rivoluzionare il monitoraggio e la valorizzazione del patrimonio culturale sommerso.

Spoke 3 avanguardia nel campo dell’archeologia subacquea e dell’ecorobotica con il progetto NEPTUNE alle Eolie - Rilievo 3D Lipari ancora
Rilievo a Lipari per NEPTUNE™ | Autore: Immersea (NEPTUNE™, Spoke 3) | Crediti: NEPTUNE™ e RAISE

NEPTUNE™, coordinato dalla start up ligure MYWAI, è uno dei vincitori del bando a cascata per progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale nei domini dell’Intelligenza Artificiale e della Robotica dello Spoke 5 di RAISE ed è affiliato allo Spoke 3, il cui obiettivo è la protezione e cura dell’ambiente grazie all’ecorobotica.

Il partenariato di NEPTUNE™ è composto da MYWAI SRL, UBICA SRL, IMMERSEA SRL, NEXT VISION SRL, IIS – ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA e UNIVERSITÀ DI CATANIA, con la partecipazione di REGIONE SICILIANA – Soprintendenza del Mare, MINISTERO DELL’AMBIENTE – Area Marina Protetta di Portofino e OCEANHIS.

Immagine Copertina
Relitto di Capistello
Autore: Immersea (NEPTUNE™, Spoke 3)
Crediti: NEPTUNE™ e RAISE

Lo Spoke 3 di RAISE parteciperà all’European Digital Ocean Pavilion in occasione della 3rd UN Ocean Conference

Dal 2 al 13 giugno 2025, lo Spoke 3 del progetto RAISE prenderà parte all’European Digital Ocean Pavilion, che sarà allestito all’interno della Green Zone – The Whale in occasione della 3rd UN Ocean Conference (UNOC 3).

L’iniziativa costituirà un’importante vetrina per l’impegno dell’Unione Europea nella conoscenza, nel monitoraggio e nell’innovazione legata agli oceani, offrendo un’esperienza immersiva e interattiva ai visitatori provenienti da tutto il mondo.

L’European Digital Ocean Pavilion, promosso dalla Commissione Europea con il coordinamento della Direzione Generale per l’Industria della Difesa e lo Spazio (DG DEFIS), e in stretta collaborazione con DG MARE, DG RTD e DG INTPA, sarà realizzato da Mercator Ocean International.

Il Padiglione sarà articolato in tre aree tematiche – INSPIRE, ENGAGE e DECIDE – progettate per raccontare le risorse digitali europee al servizio della sostenibilità marina.
Lo Spoke 3 di RAISE parteciperà all’interno della sezione ENGAGE e anche nella sezione INSPIRE dove sarà presentato il progetto con un TEDx-like talk, tenuto da Antonio Novellino di ETT, durante la “Ocean In Situ session” con il titolo “Nature meets AI and robotics: a new era of environmental protection”.
A questo link l’agenda della giornata.

Attraverso installazioni multimediali, modelli predittivi e scenari interattivi, i partecipanti potranno esplorare il Digital Twin of the Ocean, un modello digitale che integra dati satellitari e osservazioni in situ, intelligenza artificiale e modellistica avanzata, offrendo una visione dinamica e tridimensionale degli oceani, dal passato al futuro.

La partecipazione allo European Digital Ocean Pavilion rappresenterà un importante riconoscimento per le attività di ricerca e sviluppo dello Spoke 3, che già a luglio 2024 aveva ricevuto l’approvazione della propria proposta di Decade Action N.34.4: “Tecnologie sostenibili per la cura e la protezione del mare”. L’iniziativa è ora parte del programma ufficiale delle United Nations Decade of Ocean Science for Sustainable Development 2021–2030.

UNOC 3, co-ospitata da Francia e Costa Rica, riunirà a Nizza i principali attori internazionali – Stati membri delle Nazioni Unite, capi di Stato e di governo, agenzie internazionali, autorità locali, società civile, settore privato e donatori – per promuovere l’attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14: conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per lo sviluppo sostenibile.

Lo Spoke 3 di RAISE contribuirà così, anche in questa occasione, a rafforzare il ruolo dell’Italia nell’innovazione tecnologica per la salvaguardia dell’ambiente marino, portando avanti la propria missione di supporto alla transizione ecologica e alla sostenibilità.

Ulteriori dettagli sull’evento e sul Padiglione a questo link.

Spoke 3 RAISE: la robotica soffice per l’agroalimentare a RoboSoft 2025

Nell’ambito delle attività dello Spoke 3 di RAISE, dedicate allo sviluppo di soluzioni bioispirate per la sostenibilità, Chengjin Du, student fellow della research line Soft BioRobotics Perception dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha preso parte in qualità di speaker al workshop Emerging Paradigms in Soft Manipulation.

L’iniziativa si è svolta lo scorso 23 aprile 2025 a Losanna, Svizzera, durante la conferenza RoboSoft 2025 – 8th IEEE-RAS International Conference on Soft Robotics.

Nel suo intervento, dal titolo Sensorizing Soft Actuators Enabling Intelligent Grasping and Fruit Evaluation, Chengjin Du ha presentato i risultati più significativi del progetto Soft Gripper for Fruit Monitoring and Sorting, condotto all’interno del Progetto 5 dello Spoke 3 sotto la guida di Lucia Beccai, Principal Investigator del laboratorio Soft BioRobotics Perception di IIT.

Il progetto affronta una delle sfide chiave nel settore agroalimentare: la manipolazione e il monitoraggio automatizzati dei prodotti ortofrutticoli post-raccolta attraverso tecnologie robotiche soffici e intelligenti.

Il sistema sviluppato, denominato SoftMag Gripper, è un end-effector soffice completamente integrato che combina attuazione pneumatica con sensori tattili magnetici, consentendo prese adattative e valutazioni in tempo reale della consistenza dei frutti. Durante la presentazione, è stato illustrato l’intero percorso di sviluppo del dispositivo, dalla progettazione dei materiali e dell’architettura di sistema, all’integrazione tra sensoristica e attuazione, fino all’adozione di algoritmi di apprendimento automatico per l’interpretazione dei segnali tattili.

Il workshop ha riunito ricercatori e rappresentanti dell’industria impegnati a colmare il divario tra le soluzioni sperimentali sviluppate in laboratorio e le loro applicazioni nel mondo reale. Particolare attenzione è stata riservata all’identificazione di best practice per il trasferimento tecnologico nel campo della manipolazione robotica soffice, con uno sguardo rivolto sia all’efficienza operativa sia all’adattabilità in contesti produttivi complessi.

L’intervento di Chengjin Du ha evidenziato come l’approccio integrato adottato nello Spoke 3 di RAISE rappresenti un contributo concreto allo sviluppo di strumenti intelligenti per l’automazione sostenibile. La capacità del SoftMag Gripper di adattarsi a oggetti deformabili e di fornire informazioni percettive in tempo reale apre nuove prospettive per l’introduzione di robotica avanzata in ambiti agricoli e alimentari.

La partecipazione a RoboSoft 2025 conferma il ruolo attivo di RAISE e dello Spoke 3 nel promuovere l’innovazione tecnologica attraverso la valorizzazione delle competenze dei giovani ricercatori e il dialogo con la comunità scientifica internazionale.

A Euroflora 2025 il progetto VINUM: robotica e innovazione per la viticoltura del futuro

Durante la manifestazione internazionale Euroflora 2025, ospitata negli spazi rigenerati del Waterfront di Genova, è stato presentato il progetto VINUM, sviluppato all’interno dello Spoke 3 dell’ecosistema RAISE.

L’iniziativa si è svolta in uno scenario di grande rilevanza dedicato alla biodiversità, alla sostenibilità e alla valorizzazione del rapporto tra uomo e natura, in linea con i principi fondanti della rassegna.

Il progetto VINUM è frutto della collaborazione tra l’Unità Dynamic Legged Systems – DLS dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Campus di Piacenza.

Ha come obiettivo principale lo sviluppo di una soluzione robotica avanzata per l’automazione della potatura invernale delle viti, un processo cruciale per la qualità della produzione vinicola, ma altamente dispendioso in termini di manodopera e competenze.

Due gli appuntamenti dedicati al progetto, rispettivamente il 24 e il 27 aprile, curati da Claudio Semini e Angelo Bratta, rispettivamente coordinatore e ricercatore dell’unità DLS di IIT. In entrambe le occasioni è stata proposta una dimostrazione dal vivo del robot, che ha suscitato notevole interesse tra gli addetti ai lavori e il pubblico presente.

Il sistema robotico modulare integra un braccio meccanico e un complesso sistema di visione artificiale multi-modale – tra cui la visione stereoscopica – che consente il riconoscimento preciso della vite e l’esecuzione autonoma del taglio. Alla base del funzionamento, una state machine guida il robot nelle diverse fasi operative, garantendo continuità ed efficienza nell’intervento.

Grazie all’impiego di tecnologie come Detectron2 per la segmentazione delle immagini e tecniche di odometria visuale per la costruzione di nuvole di punti, il robot è in grado di “comprendere” l’ambiente e prendere decisioni autonome sui punti di potatura più appropriati.

VINUM nasce anche con l’intento di rispondere alla crescente difficoltà nel reperimento di manodopera qualificata per operazioni agricole complesse, offrendo un’alternativa tecnologica capace di affiancare l’intervento umano nei contesti più impegnativi.

Le prestazioni del prototipo saranno testate nella prossima stagione invernale direttamente in vigneto, con una valutazione comparata rispetto alla potatura manuale. L’analisi comprenderà aspetti come l’efficacia del taglio, la capacità di adattamento a diversi terreni e l’impatto sulle caratteristiche vegetative della pianta.

La partecipazione di VINUM a Euroflora ha confermato la volontà di RAISE e dei partner coinvolti di promuovere soluzioni tecnologiche all’avanguardia che possano contribuire concretamente alla transizione digitale e sostenibile dell’agricoltura italiana.

Ecorobotica e innovazione bioispirata: lo Spoke 3 di RAISE presente a RoboSoft 2025

Dal 24 al 26 aprile 2025 si è svolta a Losanna, in Svizzera, l’ottava edizione della IEEE-RAS International Conference on Soft Robotics (RoboSoft 2025), evento di riferimento a livello mondiale nel campo della robotica soft. L’edizione di quest’anno ha posto al centro il tema dell’interdisciplinarità e dell’ampliamento degli orizzonti nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie robotiche avanzate.

Durante la giornata di apertura della conferenza, è intervenuta Barbara Mazzolai, Principal Investigator della linea di ricerca Bioinspired Soft Robotics dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e rappresentante dello Spoke 3 del progetto RAISE. La Professoressa Mazzolai ha tenuto uno dei Plenary Talk, intitolato “Soft Robotics Meets Biodiversity: Nature-Inspired Paths to Innovation”.

Nel suo intervento, Mazzolai ha illustrato come la biodiversità possa rappresentare un modello strategico e sostenibile per l’ideazione e la realizzazione di robot soft, ispirati direttamente dai meccanismi e dalle forme presenti in natura. È stato sottolineato come la varietà biologica, sia nei movimenti che nell’intelligenza distribuita, offra soluzioni concrete per lo sviluppo di sistemi robotici più adattabili, efficienti e rispettosi dell’ambiente.

Un punto centrale della presentazione è stato dedicato all’ecorobotica, una visione innovativa che unisce l’ingegneria robotica con principi ecologici e biologici. In questo contesto, sono stati mostrati alcuni dei risultati raggiunti all’interno del progetto RAISE, tra cui i semi artificiali bioispirati, progettati per applicazioni nel monitoraggio ambientale e nella riforestazione. Questi dispositivi robotici traggono ispirazione dal mondo vegetale e animale, e sono in grado di rispondere agli stimoli ambientali, muoversi e adattarsi in modo autonomo.

La conferenza RoboSoft 2025 ha accolto ricercatori, esperti del settore e studenti da tutto il mondo, offrendo uno spazio di confronto e collaborazione sulle tecnologie emergenti. Il programma ha incluso presentazioni, workshop, dimostrazioni dal vivo, esposizioni artistiche e tavole rotonde su temi di grande attualità.

La partecipazione dello Spoke 3 di RAISE ha confermato il ruolo di primo piano che la ricerca italiana occupa nello scenario internazionale della robotica soft.

L’intervento di Barbara Mazzolai ha evidenziato come l’approccio interdisciplinare sia essenziale non solo per sviluppare robot ispirati alla natura, ma anche per garantire che queste tecnologie possano contribuire attivamente alla sua conservazione.

L’ecorobotica, dunque, si è presentata non solo come un campo scientifico promettente, ma anche come un’opportunità concreta per un futuro più sostenibile.

La potatura automatizzata della vite: un’applicazione di ecorobotica e agricoltura di precisione all’interno di Spoke 3

Nel mese di marzo è stato realizzato un esperimento sul campo di potatura invernale in vigna, con un sistema robotico autonomo, costituito da un robot cingolato sormontato da braccio robotico.

La potatura invernale è un intervento cruciale nel ciclo delle piante e si svolge durante il riposo vegetativo della vite, tra la caduta delle foglie e l’inizio della ripresa vegetativa in primavera.

L’utilizzo delle tecnologie sviluppate in RAISE consente di rendere questa operazione più efficiente e precisa.

Tale attività di ricerca e trasferimento tecnologico fa parte dello Spoke 3 e rientra nelle applicazioni dell’ecorobotica e dell’agricoltura di precisione.

Il test è stato condotto in un vigneto sperimentale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dove l’integrazione tra i due sottosistemi di guida e riconoscimento, sono stati testati insieme per la prima volta, grazie alla sinergia tra:
– Il laboratorio Dynamic Legged Systems lab (DLS) dell’Istituto Italiano di Tecnologia, responsabile dell’algoritmo per l’identificazione dei punti di taglio;
Info Solution, che ha realizzato il sistema per la navigazione autonoma del robot agricolo cingolato.

Il veicolo robotico è in grado di:
– Navigare autonomamente tra i filari, anche in presenza di piante irregolari o non mappabili;
– Calcolare la traiettoria ideale, senza fare affidamento su GPS o mappe predefinite;
– Riconoscere la fine di un filare e affrontare automaticamente la curva per iniziare quello successivo.

La guida autonoma si basa sull’impiego del LiDAR multipiano che è in grado di rilevare la distanza e la forma degli oggetti in un ambiente tridimensionale, utilizzando una serie di laser che emettono e ricevono impulsi luminosi. Questo tipo di sistema è particolarmente utile per creare mappe 3D di ambienti complessi o per ottenere informazioni dettagliate su oggetti a diverse altezze.

In questa applicazione in vigna, il sistema fornisce una mappatura precisa dell’ambiente in tempo reale, permettendo una navigazione adattabile ai cambiamenti morfologici delle piante.

L’algoritmo sviluppato da IIT per l’identificazione dei punti di taglio, da parte del braccio robotico, è stato validato in laboratorio, su piante in vaso, e poi in campo aperto, integrato con il sistema di bordo.

Questo approccio multidisciplinare rappresenta un passo concreto verso l’automazione intelligente della viticoltura, in linea con la missione dello Spoke 3: promuovere l’ecorobotica come approccio integrato per una gestione sostenibile del territorio.

Un ringraziamento speciale va all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza per la disponibilità e l’ospitalità nel vigneto.

Autore del video e dei frame: Marzio Cardellini, Bluframe
Crediti: RAISE

Ecorobotica e terremoti: nuove frontiere nel rilievo del danno alle chiese

L’Italia è il paese con la più alta concentrazione di siti UNESCO: questo immenso patrimonio, costituito da molti edifici di pregio, rappresenta una risorsa culturale ed economica, ma è a significativo rischio a causa dei terremoti come dimostrato da molti eventi che hanno colpito il nostro territorio. La loro elevata vulnerabilità sismica rende essenziale investire in ricerca e sfruttare il potenziale offerto dalle nuove tecnologie.

In questa direzione, nello Spoke 3 di RAISE, l’ecorobotica viene applicata con un approccio multidisciplinare in un progetto specifico finalizzato allo sviluppo di strategie innovative per il rilievo del danno sismico nelle chiese. L’iniziativa nasce dall’esperienza ultratrentennale dei ricercatori dell’Università di Genova e dalla consapevolezza dell’importanza di questi edifici sia per la società sia per il patrimonio artistico-culturale.

Il progetto si concentra su quattro obiettivi chiave:
– Sicurezza, per proteggere gli operatori durante le operazioni di rilievo;
– Protezione, per contribuire alla salvaguardia dei beni monumentali in fase di emergenza sismica;
– Tempestività, per ottimizzare le fasi di rilievo del danno e accelerare l’acquisizione di informazioni (foto, dati geometrici, ecc.);
– Efficacia, per supportare le successive azioni di messa in sicurezza e riduzione del danno.

Tecnologie innovative per il rilievo del danno sismico
Il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale (DICCA) dell’Università di Genova, attraverso i gruppi di ricerca in Ingegneria Sismica e Geomatica, ha sviluppato una metodologia basata su tecnologia Laser scanner e fotogrammetria da drone per acquisire in sicurezza sia la geometria interna delle chiese sia la presenza e la posizione di lesioni, utilizzando un modello di Intelligenza Artificiale per l’identificazione automatica dei danni.

Il sistema prevede l’utilizzo integrato di un drone volante e un robot terrestre affrontando la complessità della navigazione autonoma in ambienti chiusi. Il drone decolla dal robot in punti predefiniti mappati autonomamente e acquisisce dati dall’alto prima di atterrare e proseguire l’analisi con il veicolo terrestre.

Il contributo di Info Solution con MOLIRIS
Un elemento chiave del progetto è il sistema di navigazione autonoma del robot terrestre, sviluppato da Info Solution attraverso il suo prodotto MOLIRIS. Il robot, grazie a una sofisticata tecnologia di rilevamento ostacoli e mappatura avanzata, è in grado di muoversi in sicurezza tra macerie, crolli e pavimentazioni danneggiate, supportando l’ispezione post-sismica e le operazioni di monitoraggio preventivo. MOLIRIS garantisce un’elevata precisione nella navigazione autonoma, permettendo di esplorare aree critiche dove l’accesso umano sarebbe rischioso o impossibile.

Un sistema integrato per la sicurezza e la conservazione
Nei primi mesi del 2025 è stato condotto un test pilota del sistema presso la Chiesa di San Giovanni Battista di Aggio (Genova) con l’obiettivo primario di verificare sul campo l’uso combinato del drone volante e del robot terrestre di Info Solution e valutare l’efficacia dell’integrazione tra le due piattaforme. Il test ha dato risultati positivi, fornendo indicazioni operative preziose per le fasi successive di ricerca e trasferimento tecnologico.
Grazie alla collaborazione tra esperti di diversi settori, il progetto si pone come un modello di innovazione per la gestione del rischio sismico e la tutela del patrimonio culturale.

Si ringraziano: il Parroco Don Matteo Conte, per la disponibilità ad effettuare i test sul campo; la Curia dell’Arcidiocesi di Genova, per il supporto nell’individuare alcuni casi studio e la disponibilità dimostrata; l’Ing. Stefano Cunietti (dottorando dell’Università degli Studi di Genova presso il DICCA) per il supporto fornito nel pilotare il drone durante i test sul campo.

Gruppo di lavoro progetto: Università degli Studi di Genova (DICCA): Prof. ssa Serena Cattari (leader del progetto), Prof. ssa Bianca Federici, Ing. Mohamed Mustafa Omeribrahim Eid (assegnista di ricerca DICCA fino al 2024), Ing. Matteo Bozzano (Dottorando) – Info Solution: Dott. Marco Penco – IIT: Ing. Claudio Semini (responsabile del laboratorio Dynamic Legged Systems (DLS ) e Ing.Angelo Bratta (Post Doc)

L’ecorobotica marina di Spoke 3 in azione grazie a NEPTUNE™: il racconto della seconda missione nell’Area Marina Protetta di Portofino

Il 20 febbraio, il progetto NEPTUNE™, ha realizzato un importante avanzamento di progetto, grazie alla “seconda missione” in Liguria, dopo una prima missione dell’estate 2024 in Sicilia.
Lo scopo dell’attività è stato quello di acquisire dati marini, video e foto, testando l’efficacia della strumentazione sviluppata nell’ambito dell’ecorobotica marina.

La strumentazione utilizzata nelle esplorazioni subacquee è stata interamente prodotta da Ubica srl e dai suoi collaboratori, con l’intento di generare apparecchiature la basso costo, per il monitoraggio ambientale marino, che restituiscano risultati ad elevata risoluzione.

La sperimentazione non solo ha consentito l’acquisizione di dati ambientali marini e immagini, ma anche l’integrazione in diretta con la piattaforma AIoT per lo U-EaaS (Underwater Equipment as a Service) NEPTUNE™, realizzata da MYWAI, sia a bordo nave, sia poi in fase di post acquisizione in laboratorio.

Nello specifico, l’attività si è svolta presso la Secca dell’Isuela, nell’Area Marina Protetta di Portofino, tra i 30 e i 45 m di profondità, in cui è presente una densa foresta di gorgonie, costituita prevalentemente dalle specie Paramuricea clavata ed Eunicella cavolini.

Come ha spiegato la biologa marina della squadra di UBICA, Ilaria Rossodivita, le gorgonie: “(…) sono una sorta di coralli, che donano un’elevata biodiversità all’ambiente e sono molto caratteristiche dell’area mediterranea”.

Durante l’attività in campo sono stati testati il ROV (Remote Operated Vehicle) equipaggiato con fotocamera full-frame a risoluzione 6K, e sonda multiparametrica, con i sensori per le variabili ambientali: temperatura, salinità, pH, ossigeno disciolto e clorofilla A (concentrazione di microalghe).

Il ROV si è mosso lungo un percorso definito prima della fase di immersione e il suo spostamento è stato monitorato dagli operatori a bordo nella nave.

I rilievi sono stati georeferenziati mediante utilizzo di sistema USBL per il posizionamento acustico subacqueo. I dati video e dei parametri ambientali sono stati sincronizzati tramite orologio satellitare insieme a quelli di posizione del veicolo durante le operazioni e inviati in streaming al server ricevente su piattaforma U-EaaS NEPTUNE.

Come prossimo passo di questa seconda missione, i video e i dati registrati saranno rielaborati dal software del partner capofila MYWAI, per generare una ricostruzione 5D del fondale.

Si parte dal formato 3D ambientale, per poi produrre un modello 4D dei dati, su base spaziale e temporale dell’andamento dei parametri ambientali, e infine si aggiunge una integrazione opzionale 5D, con le informazioni semantiche associate alla ricostruzione.

Il responsabile tecnico scientifico del progetto, Fabrizio Cardinali (MYWAI, Spoke 3), ha così commentato, a conclusione della giornata: “le prossime fasi di NEPTUNE™ prevedono delle perlustrazioni in Sicilia, a Lipari, di relitti archeologici e strutture aziendali. Il progetto sta riscuotendo un grande interesse sia a livello scientifico che a livello di mercato”.

NEPTUNE™, coordinato dalla start up ligure MYWAI, è uno dei vincitori del bando a cascata per progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale nei domini dell’Intelligenza Artificiale e della Robotica dello Spoke 5 di RAISE ed è affiliato allo Spoke 3, il cui obiettivo è la protezione e cura dell’ambiente grazie all’ecorobotica.

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