La potatura automatizzata della vite: un’applicazione di ecorobotica e agricoltura di precisione all’interno di Spoke 3

Nel mese di marzo è stato realizzato un esperimento sul campo di potatura invernale in vigna, con un sistema robotico autonomo, costituito da un robot cingolato sormontato da braccio robotico.

La potatura invernale è un intervento cruciale nel ciclo delle piante e si svolge durante il riposo vegetativo della vite, tra la caduta delle foglie e l’inizio della ripresa vegetativa in primavera.

L’utilizzo delle tecnologie sviluppate in RAISE consente di rendere questa operazione più efficiente e precisa.

Tale attività di ricerca e trasferimento tecnologico fa parte dello Spoke 3 e rientra nelle applicazioni dell’ecorobotica e dell’agricoltura di precisione.

Il test è stato condotto in un vigneto sperimentale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dove l’integrazione tra i due sottosistemi di guida e riconoscimento, sono stati testati insieme per la prima volta, grazie alla sinergia tra:
– Il laboratorio Dynamic Legged Systems lab (DLS) dell’Istituto Italiano di Tecnologia, responsabile dell’algoritmo per l’identificazione dei punti di taglio;
Info Solution, che ha realizzato il sistema per la navigazione autonoma del robot agricolo cingolato.

Il veicolo robotico è in grado di:
– Navigare autonomamente tra i filari, anche in presenza di piante irregolari o non mappabili;
– Calcolare la traiettoria ideale, senza fare affidamento su GPS o mappe predefinite;
– Riconoscere la fine di un filare e affrontare automaticamente la curva per iniziare quello successivo.

La guida autonoma si basa sull’impiego del LiDAR multipiano che è in grado di rilevare la distanza e la forma degli oggetti in un ambiente tridimensionale, utilizzando una serie di laser che emettono e ricevono impulsi luminosi. Questo tipo di sistema è particolarmente utile per creare mappe 3D di ambienti complessi o per ottenere informazioni dettagliate su oggetti a diverse altezze.

In questa applicazione in vigna, il sistema fornisce una mappatura precisa dell’ambiente in tempo reale, permettendo una navigazione adattabile ai cambiamenti morfologici delle piante.

L’algoritmo sviluppato da IIT per l’identificazione dei punti di taglio, da parte del braccio robotico, è stato validato in laboratorio, su piante in vaso, e poi in campo aperto, integrato con il sistema di bordo.

Questo approccio multidisciplinare rappresenta un passo concreto verso l’automazione intelligente della viticoltura, in linea con la missione dello Spoke 3: promuovere l’ecorobotica come approccio integrato per una gestione sostenibile del territorio.

Un ringraziamento speciale va all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza per la disponibilità e l’ospitalità nel vigneto.

Autore del video e dei frame: Marzio Cardellini, Bluframe
Crediti: RAISE

Ecorobotica e terremoti: nuove frontiere nel rilievo del danno alle chiese

L’Italia è il paese con la più alta concentrazione di siti UNESCO: questo immenso patrimonio, costituito da molti edifici di pregio, rappresenta una risorsa culturale ed economica, ma è a significativo rischio a causa dei terremoti come dimostrato da molti eventi che hanno colpito il nostro territorio. La loro elevata vulnerabilità sismica rende essenziale investire in ricerca e sfruttare il potenziale offerto dalle nuove tecnologie.

In questa direzione, nello Spoke 3 di RAISE, l’ecorobotica viene applicata con un approccio multidisciplinare in un progetto specifico finalizzato allo sviluppo di strategie innovative per il rilievo del danno sismico nelle chiese. L’iniziativa nasce dall’esperienza ultratrentennale dei ricercatori dell’Università di Genova e dalla consapevolezza dell’importanza di questi edifici sia per la società sia per il patrimonio artistico-culturale.

Il progetto si concentra su quattro obiettivi chiave:
– Sicurezza, per proteggere gli operatori durante le operazioni di rilievo;
– Protezione, per contribuire alla salvaguardia dei beni monumentali in fase di emergenza sismica;
– Tempestività, per ottimizzare le fasi di rilievo del danno e accelerare l’acquisizione di informazioni (foto, dati geometrici, ecc.);
– Efficacia, per supportare le successive azioni di messa in sicurezza e riduzione del danno.

Tecnologie innovative per il rilievo del danno sismico
Il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale (DICCA) dell’Università di Genova, attraverso i gruppi di ricerca in Ingegneria Sismica e Geomatica, ha sviluppato una metodologia basata su tecnologia Laser scanner e fotogrammetria da drone per acquisire in sicurezza sia la geometria interna delle chiese sia la presenza e la posizione di lesioni, utilizzando un modello di Intelligenza Artificiale per l’identificazione automatica dei danni.

Il sistema prevede l’utilizzo integrato di un drone volante e un robot terrestre affrontando la complessità della navigazione autonoma in ambienti chiusi. Il drone decolla dal robot in punti predefiniti mappati autonomamente e acquisisce dati dall’alto prima di atterrare e proseguire l’analisi con il veicolo terrestre.

Il contributo di Info Solution con MOLIRIS
Un elemento chiave del progetto è il sistema di navigazione autonoma del robot terrestre, sviluppato da Info Solution attraverso il suo prodotto MOLIRIS. Il robot, grazie a una sofisticata tecnologia di rilevamento ostacoli e mappatura avanzata, è in grado di muoversi in sicurezza tra macerie, crolli e pavimentazioni danneggiate, supportando l’ispezione post-sismica e le operazioni di monitoraggio preventivo. MOLIRIS garantisce un’elevata precisione nella navigazione autonoma, permettendo di esplorare aree critiche dove l’accesso umano sarebbe rischioso o impossibile.

Un sistema integrato per la sicurezza e la conservazione
Nei primi mesi del 2025 è stato condotto un test pilota del sistema presso la Chiesa di San Giovanni Battista di Aggio (Genova) con l’obiettivo primario di verificare sul campo l’uso combinato del drone volante e del robot terrestre di Info Solution e valutare l’efficacia dell’integrazione tra le due piattaforme. Il test ha dato risultati positivi, fornendo indicazioni operative preziose per le fasi successive di ricerca e trasferimento tecnologico.
Grazie alla collaborazione tra esperti di diversi settori, il progetto si pone come un modello di innovazione per la gestione del rischio sismico e la tutela del patrimonio culturale.

Si ringraziano: il Parroco Don Matteo Conte, per la disponibilità ad effettuare i test sul campo; la Curia dell’Arcidiocesi di Genova, per il supporto nell’individuare alcuni casi studio e la disponibilità dimostrata; l’Ing. Stefano Cunietti (dottorando dell’Università degli Studi di Genova presso il DICCA) per il supporto fornito nel pilotare il drone durante i test sul campo.

Gruppo di lavoro progetto: Università degli Studi di Genova (DICCA): Prof. ssa Serena Cattari (leader del progetto), Prof. ssa Bianca Federici, Ing. Mohamed Mustafa Omeribrahim Eid (assegnista di ricerca DICCA fino al 2024), Ing. Matteo Bozzano (Dottorando) – Info Solution: Dott. Marco Penco – IIT: Ing. Claudio Semini (responsabile del laboratorio Dynamic Legged Systems (DLS ) e Ing.Angelo Bratta (Post Doc)

L’ecorobotica marina di Spoke 3 in azione grazie a NEPTUNE™: il racconto della seconda missione nell’Area Marina Protetta di Portofino

Il 20 febbraio, il progetto NEPTUNE™, ha realizzato un importante avanzamento di progetto, grazie alla “seconda missione” in Liguria, dopo una prima missione dell’estate 2024 in Sicilia.
Lo scopo dell’attività è stato quello di acquisire dati marini, video e foto, testando l’efficacia della strumentazione sviluppata nell’ambito dell’ecorobotica marina.

La strumentazione utilizzata nelle esplorazioni subacquee è stata interamente prodotta da Ubica srl e dai suoi collaboratori, con l’intento di generare apparecchiature la basso costo, per il monitoraggio ambientale marino, che restituiscano risultati ad elevata risoluzione.

La sperimentazione non solo ha consentito l’acquisizione di dati ambientali marini e immagini, ma anche l’integrazione in diretta con la piattaforma AIoT per lo U-EaaS (Underwater Equipment as a Service) NEPTUNE™, realizzata da MYWAI, sia a bordo nave, sia poi in fase di post acquisizione in laboratorio.

Nello specifico, l’attività si è svolta presso la Secca dell’Isuela, nell’Area Marina Protetta di Portofino, tra i 30 e i 45 m di profondità, in cui è presente una densa foresta di gorgonie, costituita prevalentemente dalle specie Paramuricea clavata ed Eunicella cavolini.

Come ha spiegato la biologa marina della squadra di UBICA, Ilaria Rossodivita, le gorgonie: “(…) sono una sorta di coralli, che donano un’elevata biodiversità all’ambiente e sono molto caratteristiche dell’area mediterranea”.

Durante l’attività in campo sono stati testati il ROV (Remote Operated Vehicle) equipaggiato con fotocamera full-frame a risoluzione 6K, e sonda multiparametrica, con i sensori per le variabili ambientali: temperatura, salinità, pH, ossigeno disciolto e clorofilla A (concentrazione di microalghe).

Il ROV si è mosso lungo un percorso definito prima della fase di immersione e il suo spostamento è stato monitorato dagli operatori a bordo nella nave.

I rilievi sono stati georeferenziati mediante utilizzo di sistema USBL per il posizionamento acustico subacqueo. I dati video e dei parametri ambientali sono stati sincronizzati tramite orologio satellitare insieme a quelli di posizione del veicolo durante le operazioni e inviati in streaming al server ricevente su piattaforma U-EaaS NEPTUNE.

Come prossimo passo di questa seconda missione, i video e i dati registrati saranno rielaborati dal software del partner capofila MYWAI, per generare una ricostruzione 5D del fondale.

Si parte dal formato 3D ambientale, per poi produrre un modello 4D dei dati, su base spaziale e temporale dell’andamento dei parametri ambientali, e infine si aggiunge una integrazione opzionale 5D, con le informazioni semantiche associate alla ricostruzione.

Il responsabile tecnico scientifico del progetto, Fabrizio Cardinali (MYWAI, Spoke 3), ha così commentato, a conclusione della giornata: “le prossime fasi di NEPTUNE™ prevedono delle perlustrazioni in Sicilia, a Lipari, di relitti archeologici e strutture aziendali. Il progetto sta riscuotendo un grande interesse sia a livello scientifico che a livello di mercato”.

NEPTUNE™, coordinato dalla start up ligure MYWAI, è uno dei vincitori del bando a cascata per progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale nei domini dell’Intelligenza Artificiale e della Robotica dello Spoke 5 di RAISE ed è affiliato allo Spoke 3, il cui obiettivo è la protezione e cura dell’ambiente grazie all’ecorobotica.

Lo spoke 3 di RAISE al festival “Pontos – Euromediterraneo in dialogo”

Il 15 gennaio, nell’ambito del festival “Pontos – Euromediterraneo in dialogo”, si è svolto presso Palazzo Ducale a Genova, nella sala del Maggior Consiglio, il panel “Tutela dei mari e cooperazione inter-mediterranea”, con il seguente programma:
– Monica Montefalcone (UniGe): Il mediterraneo che cambia. Uno sguardo agli ecosistemi marini;
– Paolo Prati (UniGe e INFN): Uno sguardo all’inquinamento atmosferico;
– Marco Faimali (CNR-IAS, coordinatore di Spoke 3, RAISE): Il Mare nostrum, un grande capitale naturale da preservare: le tecnologie del progetto RAISE per la tutela dell’ambiente marino mediterraneo;
– Nicola Rasore (Coldiretti): La pesca nel Mare Mediterraneo: popoli, marinai e pesci. Così uguali, così diversi;
– Raffaella Bruzzone (Camera di Commercio): Il ruolo del sistema camerale a supporto dello sviluppo sostenibile del Mediterraneo.

Il direttore di CNR-IAS e coordinatore dello Spoke 3, Marco Faimali, ha introdotto le attività di ecorobotica di RAISE, partendo da una prima domanda rivolta ad un pubblico interculturale, con una maggioranza di persone giovani, ed una riflessione sul rapporto tra essere umano e ambiente.
Faimali ha poi illustrato il concetto di “antropocene”, evidenziando l’accelerazione dell’impatto antropico sul pianeta Terra, avvenuta dal 1950. Tale impatto include lo sfruttamento e l’inquinamento di aria, suolo e mare.
Il coordinatore dello Spoke 3 poi si è focalizzato sul ruolo fondamentale degli oceani, sia come termostato (“senza oceani, avremmo una temperatura di 36 gradi”), sia come “polmone blu”: il 50% dell’ossigeno è prodotto dal mare.
Il Mediterraneo, tema centrale per il festival Pontos, rappresenta 1% del mari, ma è in sé uno scrigno naturale prezioso e insostituibile: contiene 10% della biodiversità del pianeta.

Lo spoke 3 di RAISE al Festival Pontos Euromediterraneo in dialogo
Marco Faimali (CNR-IAS) a Palazzo Ducale per Pontos | Autore: Nderim Kaceli (Pontos) Crediti: Pontos, foto gentilmente ad uso gratuito di RAISE

Il coordinatore dello Spoke 3 ha quindi evidenziato alcuni dei risultati importanti di RAISE nell’ambito dell’ecorobotica, mostrando immagini di scenari futuri, realizzati per Roma Fotografia Future e video di progetti di RAISE, con prototipi di robot già realizzati e in fase di sviluppo.
Il direttore Faimali ha commentato: “sono grato e soddisfatto per questo invito del festival Pontos, come occasione di divulgazione dell’ecosistema RAISE e di nuovi incontri per collaborazioni future, sia scientifiche che artistiche”.

Il panel ha rappresentato quindi un’occasione per coinvolgere un pubblico giovane sui temi dello Spoke 3 di RAISE e per dialogare tra esperti ed esperte sui temi della biodiversità, monitoraggio e cura dell’ambiente, in modo particolare del Mediterraneo.

Immagine Copertina
Marco Faimali (CNR-IAS) a Palazzo Ducale per Pontos
Autore: Nderim Kaceli (Pontos)
Crediti: Pontos, foto gentilmente ad uso gratuito di RAISE

Info Solution ha partecipato a NSE 2024: tecnologie avanzate per il futuro

Info Solution ha preso parte alla sesta edizione della fiera New Space Economy (NSE) 2024, che si è svolta dal 16 al 18 dicembre presso Fiera Roma. L’evento ha rappresentato un’importante occasione strategica per il confronto e la creazione di sinergie tra aziende, innovatori e istituzioni, promuovendo soluzioni tecnologiche avanzate applicabili a settori diversi, dallo spazio alla vita quotidiana. Info Solution è coinvolta nei progetti dell’ecosistema RAISE, contribuendo con il proprio know-how allo sviluppo di tecnologie per veicoli autonomi e droni.

In questo contesto, Info Solution porta la propria esperienza e innovazione nell’ambito delle tecnologie per veicoli autonomi e droni, con particolare attenzione ai sistemi di navigazione autonoma e controllo delle missioni robotiche per lo sviluppo di soluzioni avanzate per l’agricoltura di precisione, la riforestazione e il monitoraggio di ambienti critici, urbani e industriali. Attraverso l’utilizzo di veicoli autonomi e sistemi robotici dotati di tecnologie percettive avanzate, Info Solution punta a ottimizzare operazioni complesse, migliorando l’efficienza, la sicurezza e la precisione delle attività.

Un esempio significativo è rappresentato dalle soluzioni sviluppate per l’automazione delle operazioni agricole, come la potatura invernale delle viti, dove i veicoli autonomi saranno in grado di intervenire con elevata precisione e un ridotto margine di errore. Allo stesso modo, nei contesti urbani o industriali, droni e robot saranno utilizzati per il monitoraggio ambientale avanzato, come la mappatura degli effetti di eventi sismici, l’analisi della qualità dell’aria e la verifica strutturale di infrastrutture critiche.

Queste tecnologie, realizzate nell’ambito di RAISE in collaborazione con enti di ricerca di eccellenza come l’Istituto Italiano di Tecnologia e l’Università di Genova, testimoniano l’impegno di Info Solution nell’innovazione e nella creazione di strumenti affidabili e sicuri per affrontare sfide reali in contesti complessi.

La partecipazione a NSE 2024 ha rappresentato per Info Solution un’importante opportunità per esplorare nuovi mercati, consolidare collaborazioni strategiche e contribuire allo sviluppo di applicazioni tecnologiche all’avanguardia. Il tema di quest’anno, “Our Future, Our Daily Life”, ha riflettuto pienamente la missione aziendale: rendere la tecnologia uno strumento utile e accessibile, capace di migliorare la vita quotidiana e affrontare le sfide del futuro.

Info Solution ha accolto operatori del settore presso lo stand E23, Padiglione 2, dove ha presentato soluzioni innovative e condiviso visioni comuni per un futuro tecnologico più sostenibile ed efficiente.

Spoke 3 al Congresso AICAT 2024: analisi sui film piezoelettrici flessibili

Dal 9 all’11 dicembre 2024 si è svolto a Caserta il XLV Congresso Nazionale AICAT, dedicato alla calorimetria, all’analisi termica e alla termodinamica applicata.

L’evento ha riunito scienziati provenienti da tutta Italia e dall’Europa, offrendo un’occasione di confronto sulle ultime ricerche del settore.

Tra gli interventi presentati, Marco Fortunato, ricercatore del CNR-ICMATE e membro dello Spoke 3, ha tenuto una comunicazione dal titolo “The influence of preparation methods on the properties of flexible piezoelectric composite films”.

La ricerca presentata da Fortunato è stata condotta nell’ambito dello Spoke 3 di RAISE con lo scopo di sviluppare soluzioni tecnologiche avanzate per l’energia e la sostenibilità.

Marco Fortunato ha presentato uno studio sui materiali piezoelettrici flessibili, capaci di trasformare l’energia meccanica in energia elettrica. Questi materiali sono promettenti per sviluppare sistemi energetici autonomi e contribuire alla riduzione dell’uso di combustibili fossili. In particolare, la ricerca si è concentrata su compositi formati da polimeri come il PVDF (polifluoruro di vinilidene) e filler inorganici come il BaTiO3 (titanato di bario). Questi compositi sono apprezzati per la loro flessibilità e la resistenza a campi elettrici elevati, qualità importanti per applicazioni nel settore dell’energia rinnovabile.

Al Congresso AICAT 2024 Fortunato ha spiegato come i diversi metodi di preparazione influenzino la distribuzione uniforme delle particelle di filler nel polimero e la stabilità termica del materiale. Tramite analisi termogravimetrica (TGA), è stata valutata la temperatura a cui il PVDF inizia a degradarsi, mentre l’uso di tecniche come la calorimetria differenziale a scansione (DSC) e la spettroscopia ATR-FTIR ha permesso di identificare le varianti cristalline del PVDF e il loro impatto sulle proprietà piezoelettriche.

Questa ricerca ha messo in evidenza come la scelta della tecnica di fabbricazione possa migliorare le prestazioni dei materiali, contribuendo allo sviluppo di nuove soluzioni per l’energia sostenibile.

L’analisi di Fortunato ha rappresentato un contributo tecnico rilevante, stimolando il dibattito tra i partecipanti su potenziali applicazioni e future collaborazioni.

Lo Spoke 3 di RAISE a #EU4Ocean Webinar

Lo scorso 12 dicembre si è tenuto il webinar della serie #EU4Ocean “Where Ocean Literacy meets EU Business”, dedicato al ruolo dell’Ocean Literacy nello sviluppo di tecnologie, nella gestione dei dati e nelle soluzioni digitali.

L’evento, organizzato da EurOcean a supporto della piattaforma #EU4Ocean, ha visto la partecipazione di due esperti del settore: Giulia Dapueto di ETT S.p.A. e Arne Johan Hestnes di Kongsberg Discovery.

Durante la sua presentazione, Dapueto ha offerto una panoramica delle attività di ETT, soffermandosi su come l’azienda contribuisca all’implementazione di questi obiettivi strategici. Dapueto ha poi illustrato l’importanza della gestione e analisi dei dati, della loro armonizzazione e della loro applicazione a modelli supportati da sistemi informativi avanzati. Tra i progetti presentati, particolare attenzione è stata rivolta a quelli che si inseriscono nella visione dello Spoke 3 di RAISE, dimostrando come le soluzioni tecnologiche innovative possano sostenere la tutela degli ecosistemi marini.

Il webinar ha rappresentato un’occasione per esplorare il ruolo dell’Ocean Literacy nel settore tecnologico e digitale, mettendo in evidenza l’importanza della collaborazione tra diversi attori, dalle imprese alle ONG, per promuovere l’innovazione e la sostenibilità.

La partecipazione dello Spoke 3 di RAISE ha permesso di sottolineare il valore di approcci integrati e multidisciplinari per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo.

L’evento, che ha incluso anche l’intervento del rappresentante norvegese di Kongsberg Discovery, sarà disponibile in formato registrato sul canale YouTube di EurOcean, consentendo così di approfondire i temi trattati.

EcoMonitoring: innovazione e sostenibilità per il monitoraggio ambientale

Nel marzo 2024 NeMeA, in collaborazione con i partner AISMA e HEDYA, e i contributori Università degli Studi Link di Roma, Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università degli Studi di Cagliari e ONTM (Osservatorio Nazionale per la Tutela del Mare), ha avviato formalmente il progetto EcoMonitoring vincitori del Bando a Cascata finanziato da Spoke 5 nell’ambito progettuale delle tematiche dello Spoke 3 di RAISE.

EcoMonitoring ha ricevuto una valutazione positiva grazie alla sua capacità di affrontare sfide strategiche nel dominio dell’intelligenza artificiale e della robotica e affronta tre sfide specifiche:
Soluzioni di AI per il monitoraggio ambientale;
Sviluppo di tecnologie satellitari e machine learning per la previsione di fenomeni atmosferici estremi e il monitoraggio dei letti fluviali;
Implementazione di una rete EDGE computing per la raccolta e distribuzione di dati provenienti da scenari ambientali complessi.

EcoMonitoring introduce un sistema rivoluzionario per il monitoraggio degli ambienti marini, costieri e lacustri. La raccolta dati è affidata a diverse fonti, tra cui immagini satellitari RADAR/SAR della costellazione COSMO Second Generation dell’Agenzia Spaziale Italiana, boe intelligenti e droni autonomi USV (Unmanned Surface Vessel) a propulsione elettrica. Questi dati sono analizzati tramite algoritmi di deep learning e tecniche di EDGE computing, generando allarmi in tempo reale per prevenire minacce ambientali.

Le informazioni raccolte sono archiviate in un Data Lake, accessibile attraverso dashboard e geoportali per analisi approfondite e visualizzazione in tempo reale. Questo approccio integrato permette di:
Proteggere l’ambiente marino e lacustre, promuovendo la sostenibilità.
Integrare diverse fonti di dati, fornendo una visione completa degli ecosistemi.
Sviluppare tecnologie autonome per l’acquisizione e trasmissione dei dati, garantendo una comunicazione in near real-time tramite reti LoRa, 4G e 5G.

Attualmente, il progetto si trova in una fase cruciale di sviluppo. I prototipi dei droni USV HYDRA e delle boe intelligenti MoBI sono operativi, seppur in attesa di ulteriori ottimizzazioni. I test sul campo sono imminenti, con i primi dati già caricati sulla piattaforma di Data Lake, pronti per le analisi iniziali.

Emanuele Giorgi, Project Manager per il Progetto Ecomonitoring, sul progetto EcoMonitoring e l’ecosistema RAISE: “Partecipare all’ecosistema dell’innovazione RAISE è per NeMeA un’opportunità cruciale. Con EcoMonitoring puntiamo a sviluppare tecnologie avanzate per il monitoraggio ambientale, capaci di fornire dati accurati e validati in tempo reale e di generare allarmi tempestivi per prevenire situazioni critiche. Grazie all’integrazione di intelligenza artificiale predittiva e sistemi di monitoraggio autonomo, il progetto contribuisce alla protezione degli ecosistemi marini, lacustri e costieri, riducendo l’impatto ambientale negativo e migliorando la gestione delle risorse naturali e delle infrastrutture. Inoltre, EcoMonitoring mira a trasformare queste innovazioni in servizi di monitoraggio ambientale all’avanguardia, con ricadute economiche e sociali significative. RAISE, con il suo ambiente collaborativo tra ricerca, industria e istituzioni, ci offre la possibilità di accelerare questo processo, portando soluzioni concrete per un futuro più sostenibile e sicuro. Siamo convinti che il nostro contributo tecnologico possa fare la differenza e creare valore sia a livello nazionale che internazionale”.

Ecotossicologia e innovazione: Spoke 3 alle Giornate di Studio ISPRA 2024

Dal 26 al 28 novembre Livorno ha ospitato l’undicesima edizione delle Giornate di Studio “Ricerca e applicazione di metodologie ecotossicologiche”, un appuntamento biennale promosso da ISPRA dal 2006.

Questo evento rappresenta un punto di riferimento per la comunità scientifica italiana, gli enti di controllo, le imprese private e tutti gli attori interessati all’ecotossicologia e alle sue applicazioni pratiche, con un focus sull’evoluzione normativa e le nuove frontiere del settore.

In un contesto caratterizzato da discussioni su contaminanti emergenti, salute ambientale, gestione dei rifiuti e suolo, Veronica Piazza, ricercatrice del CNR-IAS, ha presentato i risultati preliminari del progetto di Spoke 3 del programma RAISE, intitolato “Nuovi end point e sistemi di tipo early warning per il monitoraggio ambientale”.

Il progetto punta a sviluppare strumenti innovativi per la rilevazione precoce delle contaminazioni ambientali, offrendo soluzioni concrete alle sfide ecotossicologiche del futuro. Questo obiettivo si allinea con la missione di Spoke 3, dedicata alla creazione di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la tutela dell’ambiente nei diversi contesti di acqua, aria e suolo.

Il cuore della presentazione è stato dedicato all’importanza di integrare nuove metodologie di monitoraggio con sistemi di allerta rapida (early warning) che utilizzano strumenti di AI con lo scopo di individuare segnali di rischio in tempo reale. Questi strumenti rappresentano un passo fondamentale per la protezione degli ecosistemi, permettendo interventi tempestivi e mirati. Il progetto, ancora in fase preliminare, ha già evidenziato un potenziale significativo nel migliorare la gestione ambientale, sia a livello locale che internazionale.

L’intervento ha anche messo in luce l’importanza della collaborazione interdisciplinare tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IAS), ON AIR Srl e Spindox, all’interno dello Spoke 3 di RAISE: questa cooperazione evidenzia quanto sia cruciale unire competenze diverse per affrontare problemi complessi come la contaminazione ambientale.

Le Giornate di Studio ISPRA hanno rappresentato un’occasione per condividere queste nuove prospettive con una platea di esperti, favorendo un dialogo aperto sulle possibilità offerte dall’innovazione tecnologica in ecotossicologia.

Il progetto presentato si inserisce in questa traiettoria, puntando a trasformare il monitoraggio ambientale da un’attività reattiva a una pratica proattiva, capace di anticipare le emergenze.

Sistemi di allarme precoce per il monitoraggio marino: i risultati di Spoke 3 a IEEE MetroSea 2024

Chiara Gambardella del CNR IAS ha presentato, insieme a Elisa Costa e Francesca Garaventa, i risultati preliminari del progetto “Technologically Assisted Ecotoxicological Tools” di Spoke 3 di RAISE, durante la conferenza IEEE MetroSea 2024, che si è svolta dal 14 al 16 ottobre a Portorož, in Slovenia.

L’evento, dedicato allo sviluppo di strumenti e metodi di misurazione per il mare, ha visto la partecipazione di esperti internazionali nel campo delle nuove tecnologie per il monitoraggio ambientale marino. Tra i temi trattati, l’uso della metrologia per la produzione nell’industria marittima, la misurazione dei componenti delle navi, i sensori marini e le tecniche di calibrazione per applicazioni elettroniche in ambito marino.

In questo contesto, lo Spoke 3 di RAISE sta portando avanti lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative per la protezione degli ecosistemi marini. In particolare, sono in fase di test tre sistemi biologici di allarme precoce (Early Warning Systems, EWS), ideati per monitorare in tempo reale la salute dell’ambiente acquatico, rilevando tempestivamente la presenza di inquinamento o altri fattori di stress ambientale.

Questi sistemi si basano su parametri biologici chiave, come l’attività elettrochimica del biofilm, il movimento di crostacei adulti e il comportamento natatorio degli organismi planctonici. L’obiettivo è utilizzare questi indicatori biologici come “sentinelle naturali”, in grado di segnalare prontamente eventuali alterazioni nell’ecosistema marino.

I primi risultati, presentati alla conferenza, derivano da sperimentazioni condotte su contaminanti e campioni ambientali. I dati ottenuti sono promettenti e potrebbero rappresentare un passo importante verso un monitoraggio più efficace e tempestivo dell’impatto delle attività umane sull’ambiente marino. Questi sistemi di allarme precoce potrebbero diventare strumenti fondamentali per garantire la qualità delle acque, con effetti positivi sulla biodiversità e sulla sostenibilità ambientale.

“E’ stato importante presentare i risultati di Raise a questa conferenza internazionale, incentrata sullo sviluppo di sistemi di misurazione in ambiente marino. Ciò ha infatti rappresentato una preziosa occasione di scambio e di confronto con colleghe e colleghi esperti nel settore delle nuove tecnologie applicate al monitoraggio marino. La partecipazione a questo congresso ha infine permesso di promuovere Raise tra i partner della prossima edizione che si terrà a Genova dall’8 al 10 ottobre 2025” ha commentato Chiara Gambardella al termine della conferenza.

Finaziato dall'Unione Europea Ministero dell'Università e della Ricerca Italia Domani Raise