Il mestiere della ricerca in Liguria: la voce delle scienziate e degli scienziati di RAISE

Alla presenza di due classi di prima e seconda liceo, la dottoranda Monica Gigola e la ricercatrice Lucrezia Grassi di UniGe, e due ricercatori del CNR, Marco Fortunato dell’Istituto ICMATE e Filippo Castelli dell’Istituto IAS, hanno raccontato ai giovani studenti il loro percorso di studi e i progetti di ricerca che li coinvolgono all’interno dell’ecosistema dell’innovazione ligure Robotics and AI for Socio-economic Empowerment – RAISE.

Monica Gigola, dottoranda in Robotics and Intelligence Machine e con un percorso di studi in legge, ha sollevato la problematica dei possibili rischi connaturati alle diverse tecnologie e della tutela dei diritti fondamentali in un panorama giuridico come quello nazionale ancora carente di normative per i settori della robotica e dell’intelligenza artificiale.

Ecosistema RAISE - Il mestiere della ricerca in Liguria. La voce delle scienziate e degli scienziati di RAISE

Lucrezia Grassi, programmatrice di robot, ha descritto ai ragazzi quali funzioni possa svolgere un robot sociale come ad esempio l’assistenza al personale nei reparti di degenza ospedalieri o come robot di compagnia nella degenza domiciliare, presso le scuole come supporto agli insegnanti di sostegno e in molti altri contesti in cui vi sia un’interazione con le persone. La ricercatrice ha inoltre mostrato alcuni video in cui i robot sociali, grazie all’uso di modelli linguistici come GPT di OpenAI, hanno partecipato a conversazioni di gruppo adattandosi alla diversità degli individui, ricordandone le preferenze e decidendo a chi rivolgersi per dialogare.

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Marco Fortunato, ricercatore chimico, è impegnato nello sviluppo di una stazione di monitoraggio delle acque che utilizza l’effetto piezoelettrico e termoelettrico per produrre energia e autoalimentarsi. Il ricercatore ha spiegato agli studenti cosa siano i materiali compositi funzionali e i vantaggi degli stessi per la produzione di energia elettrica, come la facilità di produzione, la resistenza agli sforzi e il basso impatto ambientale.

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Filippo Castelli, ricercatore dell’Istituto IAS per lo studio degli Impatti Antropici e la Sostenibilità in Ambiente Marino, ha raccontato la sua ricerca su biofouling – e cioè l’accumulo di microrganismi, piante e alghe sugli scafi delle navi – e l’interazione con i materiali. Gli studenti sono rimasti affascinati dal guardare i video subacquei registrati grazie a un piccolo sottomarino filoguidato chiamato ROV, ed anche increduli – così come il ricercatore testimone dell’incontro – nel vedere un grosso astice fra le acque del porto di Genova.

Ecosistema RAISE - Il mestiere della ricerca in Liguria. La voce delle scienziate e degli scienziati di RAISE

A conclusione della giornata, la docente di Matematica e Fisica del Liceo Silvia De Stefano si espressa con queste parole: “l’evento di orientamento è stato uno spunto prezioso per mostrare come la scienza sia strettamente collegata anche ad altri ambiti del sapere, come il diritto e la psicologia e che questa multidisciplinarietà sia il punto di forza di un ecosistema come RAISE. Queste occasioni offrono agli studenti del liceo delle scienze umane una visione interdisciplinare e stimolante”.

Robot Valley Genova raccontata dagli ospiti internazionali

Tra gli scienziati invitati a parlare della loro ricerca a Robot Valley Genova non sono mancati degli illustri ospiti internazionali. Abbiamo colto quest’occasione per chiedere la loro opinione su questo nuovo festival dedicato a robotica, arte e persone e abbiamo domandato ad alcuni di loro: cosa ti porti a casa da questa esperienza a Robot Valley Genova?
Ecco cosa ci hanno risposto Kristen Kozielski, professoressa di Neuroengineering Materials presso TUM School of Computation, Information and Technology; Arash Ajoudani, direttore di Human-Robot Interfaces and Interaction (HRI²) IIT; Marcelo H. Ang, direttore dell’Advanced Robotics Centre National University of Singapore.

So my major take home from the Robot Valley event is really looking at the breadth of what it means to work with robotics. So I work at the interface of robotics with materials that interface with the brain. But we’ve seen talks with people doing, let’s say, AI, as well as developing these technologies for learning and childhood development. So really it takes technologies and and expertise from a really, really broad range of fields.

Da Robot Valley mi porto a casa un’osservazione sulla dimensione di ciò che significa lavorare con la robotica. La mia ricerca si focalizza sull’interfaccia della robotica con materiali che comunicano con il cervello. Ma qui abbiamo assistito anche alle presentazioni di ricercatrici e ricercatori che si occupano di intelligenza artificiale o di come di sviluppare queste tecnologie per l’apprendimento e lo sviluppo infantile. Quindi ci vogliono davvero tecnologie e competenze da una gamma molto, molto ampia di campi.
Kristen Kozielski, professor in Neuroengineering Materials at TUM School of Computation, Information and Technology

Robot Valley Genova raccontata dagli ospiti internazionali - Kristen Kozielski

So from Robot Valley, the message I’m taking home is the excellence, Italian excellence in robotics, Ligurian excellence in robotics and also in in systems and devices. I’m proud to be here to see so many amazing, beautiful presentations focusing on devices, technologies, robots and algorithms that they want to have impact on People’s Daily living. And this is thanks to brilliant researchers and people that have made it possible.

Da Robot Valley il messaggio che mi porto a casa è di aver visto l’eccellenza, l’eccellenza italiana nella robotica, l’eccellenza ligure nella robotica ma anche nei sistemi e dispositivi. Sono orgoglioso di essere qui per vedere così tante presentazioni straordinarie e belle incentrate su dispositivi, tecnologie, robot e algoritmi che vogliono avere un impatto sulla vita quotidiana delle persone. E questo grazie a brillanti ricercatori e persone che lo hanno reso possibile.
Arash Ajoudani, director of the Human-Robot Interfaces and Interaction (HRI²) IIT

Robot Valley Genova raccontata dagli ospiti internazionali - Arash Ajoudani

It’s very interesting to experience art and technology, right?
And this is really exemplified by this robot valley, right? And this environment, because robots operate with human beings and human beings are artistic creatures. Culture is very important and history is very important too, and philosophy and ethics, all these non-technical things and how we combine them into robotic technology to create machines that will make us happier, make work well with humans and art is a very important factor in doing that. So that emphasizes this experience. I will take back and emphasize the importance of not forgetting the humans. Robots are there to help humans and art is a very important factor in it.

È molto interessante sperimentare l’arte e la tecnologia, vero?
E questo è davvero esemplificato da questa valle di robot, perché i robot operano con gli esseri umani e gli esseri umani sono creature artistiche. La cultura è molto importante, come anche la storia è molto importante, e la filosofia e l’etica, tutte queste cose non tecniche e il modo in cui le combiniamo nella tecnologia robotica per creare macchine ci renderanno più felici, l’arte è molto importante in questo scenario. Questo enfatizza questa esperienza. Mi porterò a casa l’importanza di non dimenticare gli esseri umani. I robot esistono per aiutare gli esseri umani e l’arte è un fattore molto importante in questo.
Marcelo H. Ang, Ag Director, Advanced Robotics Centre National University of Singapore

Robot Valley Genova raccontata dagli ospiti internazionali - Marcelo H. Ang

Robot Valley Genova: le previsioni per il futuro degli Spoke Leader di RAISE

Durante Robot Valley Genova sono stati presentati gli avanzamenti dei progetti dell’ecosistema RAISE, è stata un’occasione di confronto e riflessione anche per gli SPOKE leader ai quali abbiamo chiesto: quale pensi che sia la tecnologia che avrà il maggior impatto nel prossimo futuro?
Ecco cosa ci hanno risposto Andrea Pagnin, IIT, Leader Spoke 5 (trasferimento di conoscenza e tecnologia); Marco Faimali, CNR, Leader Spoke 3 (protezione e cura dell’ambiente); Michela Spagnuolo, CNR, Leader Spoke 1 (tecnologie urbane per un coinvolgimento inclusivo); Cristina Battaglia, Programme Manager RAISE (Robotics and AI for Socio-economic Empowerment).

L’innovazione tecnologica che cambierà il futuro la stiamo vedendo adesso, è sicuramente l’intelligenza artificiale. La previsione per il futuro è che in Italia nel 2100 saremo 36 milioni di persone, mancheranno tecnicamente le mani per tenere in piedi il nostro sistema produttivo, dovremmo costruire dei sistemi cognitivi per aiutare gli esseri umani nella produzione. Stiamo lavorando per far diventare questo tipo di ricerca una realtà solida e di reale aiuto per le persone.
Andrea Pagnin, IIT, Leader Spoke 5

Robot Valley Genova le previsioni per il futuro degli Spoke leader di RAISE - Andrea Pagnin

L’innovazione tecnologica che cambierà il futuro sarà una grande rivoluzione tecnologica. Credo che il monitoraggio ambientale con tutte le potenzialità che la robotica ci potrà fornire, rivoluzionerà il modo di curare l’ambiente e preservare il capitale naturale.
Il grande sforzo di RAISE in questo contesto sarà quello di mettere insieme competenze ecologiche-robotiche per poter gestire dati e immagini in maniera diffusa, coordinata e connessa per poter avere veramente un sistema di allerta ambientale quasi online.
Questo è il futuro. Questo è l’augurio e noi abbiamo anche coniato un termine che lo riassume: l’ecorobotica cioè la robotica e l’intelligenza artificiale al servizio dell’ambiente.
Marco Faimali, CNR, Leader Spoke 3

Robot Valley Genova le previsioni per il futuro degli Spoke leader di RAISE - Marco Faimali

Credo che l’innovazione tecnologica più importante con un impatto prevedibile nel futuro a breve e medio termine sia decisamente quello dell’intelligenza artificiale accoppiata a dispositivi robotici. Anche dispositivi semplici, in piccole innovazioni dal punto di vista della complessità tecnologica, potrebbero avere un grosso impatto sulle persone nella vita di tutti i giorni. Per esempio potrebbero essere impiegati come facilitatori di attività e delle interazioni tra persone quindi usati come tecnologie in grado di aiutare e sostenere la comunicazione tra individui, magari soprattutto quando questi individui hanno delle difficoltà temporanee o permanenti che riducono la loro capacità di interazione.
Michela Spagnuolo, CNR, Leader Spoke 1

Robot Valley Genova le previsioni per il futuro degli Spoke leader di RAISE - Michela Spagnuolo

Siamo nel pieno di una rivoluzione tecnologica ed immaginare quale sarà l’innovazione più importante nel futuro prossimo è davvero complesso. Quello che percepiamo è che stiamo vivendo un momento di cambiamenti e dobbiamo sognare il futuro. Io penso, anche analizzando quanto realizzato e progettato in RAISE, che la grandissima quantità di dati e la sempre crescente capacità di calcolo a disposizione per elaborare e gestire queste informazioni siano un bagaglio straordinario. Un patrimonio di informazioni fondamentali per la cura, per il miglioramento della qualità della vita e per la sicurezza delle persone.
Cristina Battaglia, Programme Manager RAISE

Robot Valley Genova le previsioni per il futuro degli Spoke leader di RAISE - Cristina Battaglia

RAISE al Forum PA per sviluppare nuove sinergie e discutere del ruolo del CNR negli investimenti del PNRR

All’interno del panel, che si è tenuto al Palazzo dei Congressi di Roma, è stato analizzato lo stato di attuazione delle diverse iniziative di sistema della missione 4 del piano nazionale di ripresa e resilienza (centri nazionali, partenariati estesi ed ecosistemi dell’innovazione), della loro sostenibilità e delle sfide che dovranno essere affrontare al termine del PNRR.

Le parole chiave sono state valore, accelerazione, collaborazione e impatto. Una stimolante occasione per discutere di questi temi e per presentare l’ecosistema RAISE, i risultati raggiunti e lo stato di attuazione delle linee di attività. Ma soprattutto per guardare al futuro in un quadro di collaborazioni nazionali ed internazionali in cui Raise e tutti i partner coinvolti possono essere protagonisti.

Ecosistema RAISE - Forum PA 2024 - Il ruolo del CNR negli investimenti del PNRR per il settore della ricerca

Un confronto stimolante, alla quale hanno partecipato la Programme Manager di RAISE Cristina Battaglia, il Direttore generale dell’Unità di Missione per l’attuazione degli interventi del PNRR – MUR  Antonio Di Donato, il Direttore del Dipartimento Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia del Consiglio Nazionale delle Ricerche Stefano Fabris, e la Direttrice dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche Caterina Vozzi.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche è presente al Forum PA con una rubrica di tre eventi, che affronta tematiche nell’ambito della ricerca scientifica: attrattività, investimenti del PNRR e la valorizzazione della ricerca.

Robot Valley Genova: quali sono le tecnologie del futuro

Abbiamo chiesto a quattro scienziate e scienziati una previsione per il futuro: quale pensi che sia la tecnologia che avrà il maggior impatto nel tuo campo di ricerca nel prossimo futuro?
Ecco cosa ci hanno risposto Monica Gori (IIT), Antonio Bicchi (IIT), Simonetta Fraschetti (UniNa) e Paolo Povero (UniGe).

“Secondo me la tecnologia che avrà Maggiore impatto i prossimi anni nel mio nel mio campo sicuramente sarà quella di poter mettere insieme le conoscenze intelligenza artificiale con tecnologie multisensoriali con approcci neuroscientifici. Si vedono sempre di più sistemi che permettono di leggere all’interno di una corteccia cerebrale o di comunicare attraverso questi messaggi. Sarà tanto importante far sì che questi segnali vengano usati maggiormente e nel modo migliore per bambini e adulti, con e senza disabilità. Proprio per questo la comunicazione tra neuroscienze e tecnologia sarà sempre più importante.”
Monica Gori, Principal Investigator dell’Unità per persone con disabilità visiva di IIT, RAISE Spoke1 e Spoke 2.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Quali sono le tecnologie del futuro - Monica Gori

“Noi veniamo da una ricerca di tanti anni, con grandi successi, che ha come tema la collaborazione tra uomini e robot. L’innovazione più importante sarà quella della integrazione tra uomini e robot quindi macchine che si integrano come estensione della persona questo darà luogo a una espansione della robotica come empowerment, come abilitazione di nuove funzionalità delle persone, un arricchimento delle persone, un aiuto alle persone sempre però lasciandole al centro, non sostituendole ma allargandone le potenzialità.”
Antonio Bicchi, Senior Scientist presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ed è Chair of Robotics presso l’Università di Pisa, RAISE Spoke 1, Spoke 2 e Spoke 4.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Quali sono le tecnologie del futuro – Antonio Bicchi

“Una tecnologia che sicuramente avrà un impatto molto importante nei prossimi anni è quella legata all’esplorazione dei fondali marini. Abbiamo avuto oggi modo di discutere del fatto che i nostri fondali sono conosciuti per una percentuale veramente molto bassa, parliamo del 25% di tutti i fondali del nostro pianeta. Quindi riuscire a migliorare le nostre capacità di esplorazione della biodiversità e di tutte le risorse potenzialmente importanti per per l’uomo secondo me è una delle priorità e un incontro come quello di oggi mi fa molto ben sperare rispetto alla possibilità di dare queste risposte.”
Simonetta Fraschetti, Professoressa ordinaria di Ecologia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, membro del Consiglio di Amministrazione della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, Presidente del Simposio Europeo di Biologia Marina, Co-responsabile Nazionale del Nodo 1 del National Biodiversity Future Centre – NBFC.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Quali sono le tecnologie del futuro – Simonetta Fraschetti

“La robotica e, in modo particolare, anche l’intelligenza artificiale, potrebbero permetterci di passare da quello che è un monitoraggio puntiforme degli ambienti marini e terrestri e anche aerei a un monitoraggio diffuso. L’impiego di sistemi automatici robotici con l’utilizzo di tecnologie abbinate ad intelligenza artificiale ci può permettere di rendere il monitoraggio il campionamento e la successiva gestione ambientale molto più mirati e molto più funzionali, per il raggiungimento di quello che è un obiettivo ormai a scala mondiale di uno sviluppo sostenibile degli diversi ecosistemi.“
Paolo Povero, Docente di Oceanografia Biologica e Monitoraggio ambientale marino presso Università di Genova, RAISE Spoke 3.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Quali sono le tecnologie del futuro - Paolo Povero

Chi promuove il futuro dell’industria in Liguria?

L’incontro ha fornito un quadro di insieme dei promotori e delle opportunità che stanno costruendo il futuro dell’industria del territorio ligure con finanziamenti rivolti alle aziende che stanno sviluppando progetti innovativi in collaborazione con le imprese.

Cristina Battaglia, programme manager di RAISE, dopo una breve presentazione del progetto – dalle 4 verticali applicative, all’accelerazione e trasferimento tecnologico e alla formazione – si è soffermata sui risultati dei bandi a cascata che amplieranno le competenze e le tecnologie sviluppate dall’ecosistema.

Ecosistema RAISE - Smart Transition - BIC Genova

“I progetti scelti, già avviati, sono sfide tecnologiche fortemente connesse all’attività di RAISE. Con un contributo di circa 14 milioni di euro, sono stati finanziati 39 nuovi progetti che coinvolgono altre 90 imprese, prevalentemente liguri in collaborazione con aziende del mezzogiorno”. Ha inoltre aggiunto “Il futuro dell’industria ligure passa certamente attraverso la capacità di attrarre competenze ed investimenti. Le attività dell’ecosistema RAISE devono saper creare sinergie stabili ed un contesto favorevole affinchè la Liguria, in settori strategici come la robotica e l’intelligenza artificiale, abbia tutte le caratteristiche per essere competitiva. Serve, ovviamente una forte collaborazione tra gli attori del territorio impegnati nel sostenere l’innovazione e la creazione di valore dai risultati della ricerca.”

La robotica, l’arte, le persone e l’ambiente nelle opere poetiche di Massimo Sirelli

La prima edizione di Robot Valley Genova 2024 si aperta e si è chiusa con l’arte: dall’8 aprile, sono apparsi nel centro di Genova, Piazza de Ferrari, più precisamente in Largo Pertini, due gemelli robot, che l’artista Massimo Sirelli ha realizzato in un giorno, usando circa 1000 cassette di plastica e altri oggetti di uso quotidiano, con la collaborazione di un’assistente e una decina di studenti e studentesse dell’Accademia Ligustica di Belle Arti.
L’artista ha commentato che si è creata da subito una intesa magica con il gruppo di giovani e questi a loro volta hanno espresso grande soddisfazione dall’aver potuto conoscere Sirelli e contribuire alla realizzazione delle due sculture. Immediata è stata anche la partecipazione dei cittadini, come una nonna, che è arrivata con due bambini, uno dei quali indossava una maglietta con un robot. Entrambi avevano chiesto alla nonna di poter fare delle foto con le due sculture e li hanno anche battezzati, con i nomi di “Mirtilla” e “Oreste”.

Nei giorni successivi, fino al 22 aprile, sono state numerose le persone che si sono fermate per fare una foto con i robot, soprattutto famiglie con bambini. Un’installazione quindi partecipativa, sia nella realizzazione, coinvolgendo il gruppo di studenti e studentesse dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, sia nella fruizione successiva, da parte dei cittadini. I due robot, collocati nel cuore della città, sono stati anche un primo segno materiale nel contesto urbano dell’evento Robot Valley Genova ed un invito appunto a visitare la mostra, le demo robotiche, i laboratori e il convegno del 19 a 20 nel quartiere di Cornigliano.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Massimo Sirelli
Massimo Sirelli, con l’assistente e alcune studentesse, mentre realizzano la testa di uno dei robot

A Villa Bombrini, l’artista Sirelli, nella mostra curata da Maurizio Gregorini, direttore artistico di Robot Valley Genova, ha esposto 20 delle sue opere più significative, tutte realizzate con materiali di recupero e oggetti della vita di tutti i giorni. Vecchi telefoni, lattine di tonno, confezioni per dolci, teiere, maniglie, sono solo alcuni esempi di questi oggetti, riconoscibili, ma re-interpretati, assemblati in modo creativo e trasformati in robot, come simpatici protagonisti di film di fantascienza, video giochi, fumetti, cartoni animati degli anni 80, che sono stati d’ispirazione per Sirelli. In uno stile tutto suo, tra graffitismo, pop art, ready-made, dada, surrealismo, Sirelli, a Villa Bombrini, diverte, emoziona e stupisce sia bambini che adulti, con i suoi robot romantici, stimolando anche una riflessione sulle tematiche ambientali.
L’ecologia, il riciclo, il rispetto per l’ambiente, infatti, sono al centro della poetica artistica di Sirelli, che appunto combina queste tematiche con l’amore e la fascinazione per la tecnologia. Nascono in questo modo le sue sculture, che sono appunti dei robot “empatici”, amici dell’essere umano.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Massimo Sirelli
Il robot Florinda, mostra RomanticiRobot, al primo piano di Villa Bombrini
Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Massimo Sirelli
Il robot Zia Elsa, mostra RomanticiRobot, al piano terra di Villa Bombrini

I visitatori di Robot Valley Genova hanno potuto quindi vivere una esperienza ricca, tra arte, scienza e tecnologia, grazie alla co-presenza, nel bellissimo contesto storico di Villa Bombardini, sia di robot come opere d’arte, nella sala che ha ospitato la mostra di Sirelli, che di robot come strumenti tecnologici, al centro di progetti innovativi di ricerca, nelle sale dedicate alle demo e ai laboratori. I visitatori, dai 5 agli 88 anni, hanno apprezzato e commentato in modo molto positivo questo tipo di esperienza: la maggior parte di essi raccomanderebbe ad un amico di visitare Robot Valley Genova.
Una signora di 66 anni ha così espresso in modo molto efficace la sua soddisfazione, sulla mostra, l’istallazione e il resto dell’evento:

Emozioni: è stato bello vedere robot che si muovono come cagnolini, la mano, il tentacolo, i robot umanoidi che seguono i nostri movimenti. Tenerezza: l’installazione in Piazza de Ferrari con oggetti semplici ci ha presentato due graziose immagini di robot. Gentilezza, pazienza e competenza delle animatrici dei laboratori e dei dimostratori dei robot.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Massimo Sirelli
L’artista Massimo Sirelli con il curatore Maurizio Gregorini, durante l’inaugurazione della mostra

Un connubio di successo quindi, quello tra arte, scienza e tecnologia, grazie anche alla presenza di un artista di talento come Sirelli e dei giovani studenti e studentesse dell’accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, da ripetere ed ampliare nel 2025, come annunciato da Maurizio Gregorini nel talk finale dell’evento.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Massimo Sirelli
Incontro tra arte e tecnologia, nel dialogo tra un robot della mostra di Sirelli e un robot delle demo robotiche di UNIGE

Video e Foto 1 (frame da video): autore Emilio Suraci (CNR), crediti RAISE
Foto 2, 4, 5 e foto di copertina: autore Roberto Bordieri, crediti: Roberto Bordieri, CC BY ND (creative commons)
Foto 3: Alessandro Benedetti (CNR), crediti RAISE
Nella foto di copertina, il robot To Tonno, di Massimo Sirelli, nella mostra RomanticiRobot, Villa Bombrini, 19-26 aprile 2024

La scienza del comunicare, per comunicare la scienza

Mercoledì 8 maggio Cristina Battaglia, Programme Manager di RAISE e Marco Faimali, Direttore dell’Istituto per lo studio degli Impatti Antropici e Sostenibilità in Ambiente Marino del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IAS) e coordinatore dello Spoke 3 sono intervenuti al panel “La scienza del comunicare, per comunicare la scienza”, nel corso del Festival del Giornalismo Digitale “Glocal – Comunicazioni” organizzato al Centro Congressi dell’Acquario di Genova da ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online), in collaborazione con Costa Edutainment e PressComm Tech.

Ecosistema RAISE - Glocal Comunicazioni Genova - La scienza del comunicare, per comunicare la scienza

L’incontro, dedicato alla comunicazione della scienza, ha sottolineato quanto sia fondamentale nel lavoro di un ricercatore poter utilizzare tutti i canali di comunicazione per raggiungere utenti diversi per età, abitudini e interessi, nell’intento di dare una chiara evidenza dell’impatto che hanno le ricerche a livello culturale e sociale.

“Comunicare non è una facoltà, è un obbligo. Abbiamo lavorato sin da subito allo sviluppo di attività ed iniziative per la comunicazione dei risultati del progetto e per la divulgazione scientifica rivolta al grande pubblico. La comunicazione è uno strumento fondamentale per rafforzare l’impatto socio economico del progetto e per diffondere e rendere disponibili i risultati e le tecnologie di RAISE ” ha spiegato Cristina Battaglia, Programme Manager RAISE, aggiungendo “E’ in corso una rivoluzione tecnologica che riguarda e coinvolge tutti i cittadini: dobbiamo essere rigorosi nella comunicazione ma saper essere al contempo il più possibile pervasivi”.

Il mondo accademico e della ricerca ha una terza missione, oltre alla ricerca scientifico/tecnologica e la formazione, con il preciso mandato di diffondere cultura, conoscenze e trasferire i risultati della ricerca contribuendo alla crescita sociale e all’indirizzo culturale del territorio.

“Grazie al progetto RAISE, ed in generale grazie ai progetti PNRR, abbiamo finalmente la possibilità di realizzare campagne di comunicazione scientifica adeguate e sviluppare nuovi linguaggi per farlo, basati su una nuova contaminazione narrativa tra scienza e le diverse discipline artistiche (arte, arti grafiche, musica, teatro) che consentono di aumentare lo spettro di offerta comunicativa nei confronti dei diversi target di riferimento che, non si aspettano solo di essere informati, ma desiderano un reale coinvolgimento che consenta di comprendere e vivere le attività di ricerca” ha sottolineato Marco Faimali, Spoke leader di RAISE ed esperto di comunicazione scientifica, aggiungendo che “un esempio di questo modo non convenzionale di comunicare la scienza è stato il successo di Robot Valley Genova, un evento di RAISE appena realizzato, che grazie alla sinergia tra Arti visive e Robotica ha attratto, in soli due giorni, oltre 4000 visitatori a Villa Bombrini”che hanno partecipato attivamente ai talk scientifici, alla mostra artistica, ai laboratori didattici e alle demo robotiche.

La registrazione del panel “La scienza del comunicare, per comunicare la scienza” è disponibile a questo link.

Le demo robotiche a Robot Valley Genova incuriosiscono 1400 persone

Nella demo organizzata dal laboratorio RICE (Robots and Intelligent Systems for Citizens and the Environment) dell’Università di Genova sono state mostrate alcune soluzioni robotiche intelligenti allineate con i bisogni della società con l’obiettivo di creare nuove tecnologie incentrate sull’uomo e sui suoi bisogni e di diffondere le scoperte dei ricercatori che esplorano questi aspetti. In questa demo robotica si potevano osservare robot sociali umanoidi “intelligenti” per assistere e aiutare le persone e dei robot autonomi su ruote, quadrupedi e aerei per il monitoraggio ambientale e le operazioni di ricerca e soccorso dopo eventi catastrofici.

Il gruppo TheEngineRoom dell’Università di Genova nella sua demo ha permesso di osservare alcune potenzialità degli aspetti interattivi e collaborativi, mostrando anche come tecnologie ormai mature (i sensori indossabili, la realtà virtuale), assieme alle capacità abilitate dalle tecnologie cognitive e dall’Intelligenza Artificiale possano essere funzionali al rapporto tra uomo e macchina.

I robot bioispirati e gli ecorobot erano l’oggetto di una demo realizzata da IIT: sono dispositivi sviluppati prendendo ispirazione dagli esseri viventi, per potersi adattare meglio a scenari dinamici ed essere integrati in modo ecosostenibile nell’ambiente. I visitatori hanno potuto osservare il braccio robotico soft ispirato al polpo, sviluppato per adattarsi e afferrare oggetti di forma diversa, e i semi robotici, dispositivi che si disperdono in modo analogo a quelli naturali, realizzati con materiali biodegradabili, per il monitoraggio ambientale e la riforestazione.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Demo Robotiche
Autore: Roberto Bordieri – Crediti: Roberto Bordieri

AlterEgo, un robot umanoide che può essere controllato a distanza da un operatore era il protagonista di un’altra demo robotica di IIT. Utilizzando dispositivi di controllo intuitivi, l’operatore può vedere attraverso gli occhi del robot e gestirne il corpo e le mani poli-articolate. Il robot funge in pratica da alter ego, consentendo all’operatore di interagire con l’ambiente e le persone circostanti. AlterEgo è stato creato per fornire assistenza remota in situazioni come l’esplorazione di aree pericolose per gli esseri umani o per portare le conoscenze di un esperto in ambienti distanti.

Nell’ultima demo robotica di IIT I ricercatori e le ricercatrici hanno dimostrato come le nuove tecnologie di Intelligenza Artificiale stiano rivoluzionando il campo della protesica, permettendo una collaborazione più fluida tra essere umani e macchina. Grazie a questi progressi, le protesi di mano, come Hannes, possono essere controllate in modo semplificato, consentendo agli utenti di afferrare oggetti con minimo sforzo e migliorando la loro qualità di vita.

Le demo robotiche sono state particolarmente apprezzate dal pubblico di Robot Valley Genova e sono state visitate da 1400 persone durante i due giorni dell’evento a villa Bombrini.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Demo Robotiche

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Demo Robotiche

Immagine di copertina:
Autore: Alessandro Benedetti (CNR) – Crediti: RAISE

I laboratori coordinati dal Festival della Scienza fanno il tutto esaurito a Robot Valley Genova

In totale 264 studenti e studentesse degli Istituti scolastici del territorio (Scuola Primaria IC Rivarolo, Scuola Secondaria primo grado IC Sampierdarena e Istituto Calasanzio) hanno partecipato, nella mattinata del 19 Aprile, ai laboratori riservati alle scuole.
Il resto della programmazione (il pomeriggio di venerdì 19 e tutto il sabato 20 aprile) è stata aperta anche ai singoli e alle famiglie e si sono contate 674 iscrizioni ai quattro laboratori.

Il primo laboratorio dal titolo MEET AI – I tuoi primi passi nell’Intelligenza Artificiale e ha condotto i partecipanti in un percorso a tappe nell’Intelligenza Artificiale, dal machine learning alla matematica, dall’ottimizzazione alla computer vision, lungo il quale si è spiegato come ragionano le macchine e che impatto hanno sulla nostra vita e sull’ambiente.
Il laboratorio è stato curato dall’ Università degli Studi di Genova – Dipartimento di Informatica Bioingegneria Robotica e Ingegneria dei Sistemi/ Dipartimento di Matematica, in collaborazione con MaLGa – Machine Learning Genoa Center.

Il secondo laboratorio Non si vede solo con gli occhi – Nuovi modi di guardare con tutti i nostri sensi, a cura dell’Istituto Italiano di Tecnologia ha proposto l’esperienza di mettersi nei panni delle persone non vedenti o ipovedenti, per capire come riescano a usare gli altri sensi per svolgere le attività quotidiane e come la tecnologia venga in loro aiuto. Questo laboratorio ha dimostrato, a chi ha partecipato, che non ci sono limiti a ciò che si può fare, se troviamo attorno a noi strumenti e strategie accessibili.

Nel terzo laboratorio intitolato Robot polari – Alla scoperta del pianeta Terra con la robotica a cura del CNR – Istituto di Ingegneria del Mare, i giovani apprendisti ricercatori hanno potuto toccare con mano alcuni veicoli robotici marini autonomi che operano in ambienti estremi, utilizzati con successo per raccogliere dati scientifici in progetti di ricerca e campagne internazionali in Artide e Antartide, solitamente all’opera in ambienti pericolosi o inaccessibili per studiare i cambiamenti che il riscaldamento globale sta provocando nel nostro Pianeta

Il quarto laboratorio, a cura di Scuola di Robotica, si è intitolato Lo zoo dei Robot – Impara a contare con il panda mTiny e l’ape Bluebot e aveva lo scopo di introdurre i bambini alla curiosità verso la programmazione. Con L’aiuto di mTiny i bambine e le bambine che hanno partecipato al laboratorio hanno potuto rappresentare visivamente le operazioni matematiche rendendole più tangibili ecomprensibili, mentre Bluebot ha permesso di allenare la memoria, lavorando in gruppo.

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