Spoke 2 presenta un nuovo sistema di imaging medico che migliora la diagnostica per immagini

Nell’ambito dello Spoke 2 di RAISE, CNR-IMATI ed Esaote S.p.A. hanno collaborato allo sviluppo di un innovativo sistema di imaging che co-registra immagini 3D di risonanza magnetica, o TAC, ed immagini ad ultrasuoni in tempo reale senza l’utilizzo di marker posizionati sul paziente.
L’articolo scientifico che descrive il sistema di imaging è stato accettato per la pubblicazione sul Journal of Imaging Informatics in Medicine.

L’esigenza di questo sistema di co-registrazione nasce dalla necessità di migliorare la qualità e la velocità degli attuali sistemi di co-registrazione, eliminare l’utilizzo di marker esterni posizionati sul paziente che richiedono specifiche procedure per la calibrazione del sistema di co-registrazione ed il mantenimento di un ambiente sterile e sicuro per il paziente.

Questo sistema semplifica il processo di elaborazione delle immagini eliminando la necessità di marcatori fisici esterni e riducendo i tempi di formazione di operatori specializzati, rendendolo quindi accessibile a medici con diversi livelli di esperienza e per diverse applicazioni (es, ablazioni di tumori al fegato o al seno).

Il nuovo sistema di imaging combina diverse componenti: fotocamera 3D portatile, sistema di tracciamento elettromagnetico e ultrasuoni. Inoltre, il sistema è stato implementato con un algoritmo avanzato che comprende due parti principali: segmentazione cutanea e co-registrazione rigida. Questi processi sono integrati nella macchina ad ultrasuoni di ESAOTE S.p.a per un’esperienza più user-friendly.

Il trasferimento di conoscenza e tecnologico tra Esaote S.p.A. e CNR-IMATI sui temi dell’acquisizione di immagini ad ultrasuoni, della Computer Graphics e delle applicazioni in ambito clinico rappresentano i principali aspetti della proficua collaborazione tra i due enti coinvolti in RAISE.

Martina Paccini, ricercatrice CNR-IMATI e prima autrice della pubblicazione: “Questo innovativo sistema rappresenta un progresso significativo nella tecnologia di imaging medico che mira a migliorare l’accuratezza diagnostica e gli esiti dei pazienti in vari campi medici rendendo la fusione di immagini complesse più accessibile ed efficiente. La facilità d’uso del sistema inoltre ne consente un’adozione più ampia in contesti clinici, migliorando la qualità dell’assistenza ai pazienti.”

Bioemus: il sistema neuromorfo che ci porta verso il futuro delle protesi neurali

Michela Chiappalone (UniGe) è una ricercatrice di Spoke 2 che ha recentemente pubblicato un importante avanzamento della sua ricerca, svolta all’interno dell’ecosistema RAISE, sulla rivista Nature Communications.

Le abbiamo chiesto di raccontarci cos’è e che prospettive ci darà Bioemus, un Digital Twin innovativo in grado di migliorare le interazioni biologico-artificiali nella ricerca neurologica.

Da dove parte l’idea per Bioemus?

L’idea che ci ha portato a sviluppare Bioemus è quella di poter aver nel futuro un chip, un digital Twin neuromorfo, costituito da neuroni artificiali hardware in grado di comportarsi come neuroni biologici reali.
Questo device dovrebbe poter sopperire alle conseguenze del danneggiamento di una porzione di cervello quando colpita da un’ischemia, ripristinando correttamente gli input che il cervello si aspetta.

A che punto si trova lo sviluppo di questo sistema al momento?

Abbiamo di fatto iniziato la realizzazione di questo dispositivo Digital Twin sviluppato sulla rete in vivo. I nostri collaboratori francesi hanno sviluppato tutta l’infrastruttura per poter modificare e settare i parametri di questo sistema neuromorfo.
Quello che abbiamo fatto noi è stato, innanzi tutto, fornire i dati del sistema in vivo e, conseguentemente, adattare i parametri della rete artificiale, cioè del Digital Twin, a quelli che sono i i segnali della nostra rete biologica. Si può dire che abbiamo fatto una ottimizzazione di parametri in modo tale che la rete Digital Twin artificiale si comportasse come si comporta il nostro cervello in vivo.

Quindi il primo risultato è stato quello di riuscire a mimare il comportamento di una rete biologica in digitale?

Il secondo obiettivo al quale stiamo già lavorando, sarà utilizzare il Digital Twin, ottimizzato sulla base dei parametri delle nostre reti biologiche, per stimolare la rete biologica stessa, cioè per garantire questa interazione dall’artificiale al biologico.
E se tutto va bene, anche dal biologico all’artificiale.

Che cosa serve perché questo sistema, che è funzionale e funzionante in condizioni sperimentali, possa essere usato sui pazienti?

Siamo ancora a livello di realizzazione in laboratorio, per cui, al di là di quelle che sono le le opportunità che offre il sistema, la realizzazione vera e propria sui pazienti non è ancora pronta ma non la vedo lontanissima.
In questa pubblicazione dimostriamo che un sistema hardware è in grado di emulare il comportamento di una rete in vivo.
L’utilizzo del sistema per la stimolazione personalizzata è uno degli obiettivi che ci siamo posti all’interno del progetto RAISE.
In particolare, nello Spoke 2, World Package 2 il progetto ’Digital Twin for the personalization of therapy’, ha come obiettivo quello di utilizzare un Digital Twin come Bioemus per la terapia personalizzata e di fare questa dimostrazione a livello preclinico.
Ci stiamo lavorando.
Quello che ci poniamo come obiettivo finale all’interno di RAISE è, appunto, dimostrare questa fattibilità.
E’ importante sottolineare la natura interdisciplinare di questa attività e l’apporto fondamentale dei nostri collaboratori francesi che hanno permesso la realizzazione di Bioemus. Questa collaborazione è stata inoltre supportata dal bando ‘Galileo’, un progetto di scambio dell’Università Italo-Francese ‘Galileo’ che ha finanziato i viaggi Italia-Francia dei ricercatori coinvolti nel corso degli ultimi anni.

L’immagine tratta dalla pubblicazione è condivisa con licenza Creative Commons Attribution 4.0 International License e creata dagli autori della pubblicazione: Romain Beaubois, Jérémy Cheslet, Tomoya Duenki, Giuseppe De Venuto, Marta Carè, Farad Khoyratee, Michela Chiappalone, Pascal Branchereau, Yoshiho Ikeuchi & Timothée Levi.

L’intelligenza artificiale per l’imaging a risonanza magnetica: Esaote porta lo Spoke 2 di RAISE alla Summer School di Bologna

Lo scorso 6 giugno Giulia Pinto, progettista di sequenze di risonanza magnetica in Esaote, ha partecipato alla “International Ph.D. Summer School – Mathematics and Machine Learning for Image Analysis” dell’Università di Bologna con un seminario dal titolo “Magnetic Resonance Imaging: how to speed up image acquisition”.

Il seminario ha compreso una panoramica sull’imaging a risonanza magnetica, per poi arrivare ad illustrare una tecnica innovativa di ricostruzione per acquisizioni sottocampionate che sfrutta l’intelligenza artificiale, sviluppata all’interno dello Spoke 2 di RAISE a cui Esaote è affiliata.

Giulia Pinto (Esaote) commenta così la sua partecipazione alla Summer School: “Confrontarsi con i giovani ricercatori è sempre molto stimolante, alla PhD Summer School di Bologna ho trovato un ambiente entusiasta e curioso. Questo seminario è stato un’occasione per raccontare il mondo della risonanza magnetica, comprese le recenti ricerche che Esaote porta avanti nel progetto RAISE, ad un pubblico molto interessato all’aspetto applicativo dell’analisi di immagini. Complimenti all’Università di Bologna per l’ottimo programma della scuola e gli interessanti spunti.”

Immagine di Matteo Santacesaria, UniGe

Un robot riabilitativo dotato di AI testato da Spoke 2 migliora lo studio della sclerosi multipla

Hunova® è un dispositivo robotico per la riabilitazione e la valutazione senso motoria degli arti inferiori e tronco. Un recente lavoro portato avanti da FISM, Movendo Technology e IIT nell’ambito dello Spoke 2 di RAISE aveva come obiettivo la valutazione posturale svolta durante compiti dinamici per capire se la prestazione di Hunova® fosse paragonabile allo standard di riferimento (EquiTest®).

Questo avanzamento della ricerca nel campo della posturografia e dell’equilibrio dinamico è stato pubblicato lo scorso 23 maggio sulla rivista scientifica Sensors.

I disturbi dell’equilibrio sono tra i sintomi più frequenti e maggiormente invalidanti della sclerosi multipla (SM). Una valutazione precisa e oggettiva della capacità di equilibrio consente inoltre di monitorare l’evoluzione della malattia e sviluppare programmi di riabilitazione ad hoc.

I ricercatori hanno usato EquiTest®, una piattaforma computerizzata che può essere utilizzata da operatori sanitari e ricercatori clinici per testare in modo sicuro il controllo posturale di un individuo, come standard per la valutazione dell’equilibrio in popolazioni neurologiche e non, e Hunova®, la nuova piattaforma robotica realizzata da Movendo Technology, in un campione di persone con SM, seguite presso il Servizio di Riabilitazione AISM Liguria.

È noto che i dispositivi robotici sono in grado di fornire parametri cruciali per la valutazione della funzione motoria nella SM come, per esempio, l’equilibrio dinamico.
Lo scopo di questo studio era quello di confrontare la valutazione posturale di cinquanta persone con SM durante compiti dinamici.

Ecosistema RAISE - Un robot riabilitativo dotato di AI testato da Spoke 2 migliora lo studio della sclerosi multipla

I risultati dello studio suggeriscono che Hunova® potrebbe consentire una valutazione più sensibile dell’equilibrio dinamico nel tempo, con il progredire della malattia, e quindi una migliore valutazione dell’efficacia di trattamento su misura per tutti, migliorando così la pratica clinica basata sull’evidenza SM.

Inoltre, i risultati hanno indicato l’importanza di una valutazione dettagliata dell’equilibrio dinamico attraverso dispositivi robotici in grado di simulare alcune attività complesse in cui siamo impegnati nella vita di tutti i giorni, in quanto richiedono di integrare le diverse informazioni visive, vestibolari e propriocettive.
Questi risultati evidenziano l’importanza dell’adozione della tecnologia robotica nella pratica clinica. Infatti, l’utilizzo di dispositivi robotici dotati di AI in combinazione con metodi tradizionali può consentire ai medici di fornire diagnosi e terapie sempre più precise ed efficaci per le persone con SM.

Jessica Podda, ricercatrice AISM: “I disturbi dell’equilibrio impattano negativamente sullo svolgimento di attività quotidiane, limitano l’autonomia e peggiorano quindi la qualità di vita delle persone con SM. Per questo, la validazione di nuovi strumenti è certamente una priorità della ricerca sulla SM. Hunova® può rappresentare una valida alternativa tecnologica in grado di identificare con maggiore precisione problemi di equilibrio statico e dinamico, consentendo inoltre di misurare cambiamenti nell’equilibrio nel corso del tempo e valutare gli effetti di un trattamento riabilitativo proposto.”

Foto di Jessica Podda, ricercatrice AISM

Digital Twin e Neuronal data analysis: i risultati di Spoke 2 all’International Summer Academy BIO-X

I Digital Twin per lo sviluppo di terapie personalizzate e l’analisi dei dati neuronali sono gli argomenti trattati dalla professoressa Michela Chiappalone di RAISE Spoke 2 (UniGe) all’International Summer Academy BIO-X on Data Science in Healthcare, Medicine and Biology che si è tenuta a Chaina (Grecia) dal 2 all’8 giugno 2024.

La Data Science è fondamentale per promuovere l’innovazione in ambito scientifico, medico e clinico per migliorare la qualità dei servizi e ridurre i costi; comprende gli strumenti e i metodi per applicare il Machine Learning e l’IA a grandi set di dati complessi estrapolati da sistemi di acquisizione ad alta densità. Già di successo in aree come l’analisi delle immagini mediche e il decision-making, la data science mira a migliorare ulteriormente l’impatto della ricerca sulla clinica gestendo dati grandi e diversificati.

Ecosistema RAISE - Digital Twin e Neuronal data analysis - I risultati di Spoke 2 International Summer Academy BIO X

Durante i due seminari la professoressa Chiappalone ha descritto in particolare come i Digital Twin possano essere utilizzati nel contesto della sanità sia per la personalizzazione di innovative terapie basate su stimolazione elettrica cerebrale sia per la chirurgia robotica, esponendo i risultati ottenuti all’interno dell’ecosistema RAISE nell’ambito dello Spoke 2.
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“È stato un onore per me essere invitata come speaker a questa scuola, alla quale io stessa ho partecipato come studente nella sua prima edizione nel 2001. La Scuola, il cui organizzatore è il Prof. Metin Akay, esperto mondiale di bioingegneria e una delle figure più influenti nella community internazionale IEEE EMBS (Engineering in Medicine and Biology), forma i leader di domani, selezionando studenti provenienti da ogni parte del mondo e dalle più prestigiose università. Di fronte a questa appassionata platea ho avuto modo di raccontare le attività del progetto RAISE relative al campo innovativo dei Digital Twin per applicazioni in campo neuroscientifico e medico.” Il commento della professoressa Chiappalone dopo il seminario.

Ecosistema RAISE - Digital Twin e Neuronal data analysis - I risultati di Spoke 2 International Summer Academy BIO X

AI-MOKA: l’intelligenza artificiale al servizio delle persone affette da sclerosi multipla

Il progetto AI-MOKA, realizzato in collaborazione tra i gruppi di ricerca RTECH (Rehab Technologies), PAVIS (Pattern Analysis and Computer Vision) di IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) e FISM (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla), all’interno dello Spoke 2 di RAISE, si propone di rispondere a questa domanda, focalizzandosi sulla preparazione del caffè, un’attività culturalmente significativa in Italia.
Le persone con sclerosi multipla riscontrano spesso difficoltà nella manipolazione degli oggetti, nel mantenimento dell’equilibrio e nell’esecuzione di compiti che richiedono attenzione. Questi disturbi possono riflettersi nelle attività di vita quotidiana, soprattutto se richiedono di attivare queste funzioni insieme, come, ad esempio, preparare un pasto o anche solo il caffè.
Integrando tecnologie all’avanguardia in un ambiente ecologico, il gruppo di ricerca di AI-MOKA mira a estrarre metriche utili per valutare le prestazioni motorie e cognitive delle persone con sclerosi multipla.
Le prime acquisizioni, avvenute il 11/04/2024 presso la sede ligure dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) a Genova, rappresentano un primo passo fondamentale per rispondere alla nostra domanda.

Ecosistema Raise – AI MOKA intelligenza artificiale al servizio delle persone affette da sclerosi multipla
Immagine tratta dalla registrazione degli occhiali sensorizzati, che seguono lo sguardo del soggetto (pallino rosso) durante il gesto. Autrice del video da occhiali sensorizzati (da cui è tratto questo frame): Giulia Bodo. Crediti: RAISE

L’ambiente ecologico scelto è quindi una vera e propria cucina in cui il team del progetto, in questa prima fase, ha chiesto ad una persona di preparare un caffè, indossando degli occhiali, che seguono e registrano lo sguardo e il movimento oculare. L’analisi dei dati raccolti da questi occhiali consentirà di individuare automaticamente le diverse fasi dell’attività e stimare il carico cognitivo, attraverso lo studio di dove viene fissato lo sguardo e della dimensione della pupilla durante il gesto. Nei prossimi mesi, verranno effettuati ulteriori esperimenti, nello stesso ambiente.
Le tecnologie e i dispositivi sviluppati da questo progetto e in generale dallo Spoke 2, coordinato da Lorenzo de Michieli (IIT), porteranno valore aggiunto agli ospedali e ai servizi sanitari nazionali, a beneficio dei cittadini liguri e italiani.

Didascalia immagine di copertina: Andrea Tacchino, ricercatore FISM, mentre esegue il caffè presso la cucina del Servizio di Riabilitazione AISM Ligure a Genova indossando gli occhiali sensorizzati.
Autore: Ludovico Pedullà
Crediti: RAISE

Primi risultati di RAISE nell’ambito della salute, intelligenza artificiale e robotica, al Forum Europeo della Robotica

È il punto d’incontro per ingegneri, accademici, imprenditori, investitori, così come utenti finali e decisori politici nel campo della robotica da tutta Europa e oltre.

In questo contesto, nell’edizione di Rimini, dal 12 al 15 marzo 2024, tre ricercatori di IIT, Lorenzo Natale, Raffaele Colombo, Marco Randazzo, afferenti al gruppo di ricerca Humanoid Sensing and Perception, hanno presentato i risultati preliminari della ricerca che stanno sviluppando su robotica ed intelligenza artificiale applicate all’assistenza sanitaria remota e personale, nell’ambito dello Spoke 2 di RAISE.

Un primo studio, prevede l’uso di robot umanoidi per l’assistenza alle persone. Il robot “umanoide” è una tipologia di robot che imita l’aspetto e il comportamento degli esseri umani.

Allo stato attuale il robot è stato integrato nella rete di sensori di un ambiente intelligente e può interagire con le persone tramite comandi vocali, muoversi nello spazio, riconoscere oggetti e le azioni delle persone.

Per far vedere al pubblico del convegno queste capacità, i tre ricercatori di RAISE hanno realizzato una dimostrazione nell’area espositiva, dove il robot esegue la ricerca di un oggetto muovendosi all’interno di un’abitazione.

Questo lavoro è stato quindi dimostrato dal vivo con il robot R1, che ha la capacità di muoversi e percepire l’ambiente rilevando oggetti e interagendo con gli esseri umani utilizzando il linguaggio naturale.

R1 è un robot di IIT, pensato proprio per svolgere una serie di compiti a supporto delle persone, ad esempio in un contesto domestico o lavorativo.

Nell’ambito di RAISE, per un secondo studio, i tre ricercatori di IIT, in collaborazione con il gruppo di IIT Rehab Technologies, stanno utilizzando tecniche di AI per il controllo dei giunti di una protesi. Tale protesi riproduce la forma della mano. Il gruppo di ricercatori sta sviluppando una rete neurale che è in grado di stimare la struttura tridimensionale di una scena, a partire dall’informazione delle telecamere a bordo della protesi. È una mano quindi che registra immagini video, una mano “che vede”. Questa informazione sarà utilizzata per pianificare i movimenti di presa degli oggetti.

Lo Spoke 2 di RAISE, coordinato da Lorenzo de Michieli (IIT) ha come campo di attività quello della salute. L’obiettivo è creare i presupposti tecnologici per un sistema di assistenza distribuito, connesso e personalizzato, affrontando quattro sfide tecnologiche principali: fornire assistenza domiciliare attraverso la creazione di ambienti intelligenti ed interattivi, favorire la personalizzazione dei trattamenti medici attraverso i gemelli digitali, supportare la creazione di ecosistemi di riabilitazione e migliorare la diagnostica futura basata sulle immagini.

Immagine di copertina:
Il robot R1 e Raffaele Colombo allo stand di IIT, durante ERF, per presentare i primi risultati dello Spoke 2 di RAISE.
Autore: Lorenzo Natale (IIT).
Crediti: RAISE, Spoke 2

AI e machine learning per la riabilitazione neurologica: le novità dal congresso SIRN 2024

Quest’anno uno dei principali focus del convegno riguarda l’innovazione tecnologica con particolare attenzione all’Intelligenza Artificiale, dal machine learning ai modelli prognostici, prendendo anche in considerazione gli aspetti etici e normativi.

SIRN 2024  ha dedicato una sessione speciale “Italia domani: le sfide e le opportunità del PNRR per la neuroriabilitazione” alla presentazione dei progetti PNRR con contenuti rilevanti per la riabilitazione neurologica.

È intervenuta la Prof. Maria Cristina Messa che come Ministra dell’Università e della Ricerca ha avuto un ruolo cruciale nell’impostazione delle iniziative PNRR in ambito istruzione e ricerca.

Sono stati quindi presentati due partenariati estesi (MNESYS su neuroscienze e neurofarmacologia, AGE-IT su invecchiamento), un progetto PNC complementare (FIT4MEDROB su robotica in medicina) e due ecosistemi per l’innovazione, quello toscano (THE, centrato sull’innovazione in sanità) e quello ligure RAISE, centrato su AI e Robotica come driver tecnologici in diversi ambiti.

Presentando l’ecosistema dell’innovazione RAISE, il Prof. Vittorio Sanguineti – Dipartimento di informatica, bioingegneria, robotica e ingegneria dei sistemi (DIBRIS) dell’Univestità degli studi di Genova – ha descritto la struttura e l’organizzazione del progetto.

Si è soffermato brevemente su obiettivi e attività in corso nell’ambito dello Spoke 2, più direttamente attinente ai temi del congresso. Ha poi concluso presentando i bandi a cascata conclusi e quelli appena avviati.

“Dal congresso sta emergendo la consapevolezza che la riabilitazione neurologica è sulla soglia di una rivoluzione. Questa rivoluzione è innescata dalle applicazioni dell’AI e del machine learning che hanno un potenziale grande impatto su predizione degli esiti dei trattamenti, sulla loro pianificazione e (più in prospettiva) sulla loro conduzione, con grandi promesse e inedite implicazioni etiche.

E’ stata evocata più volte la nozione di digital twin del paziente, come strumento chiave per la riabilitazione personalizzata. Questi temi sono ben presenti in RAISE e credo che questo aspetto sia stato colto e apprezzato da chi era presente alla presentazione.

Dopo la presentazione ho avuto diverse interazioni con rappresentanti di aziende, comprensibilmente interessati ai bandi a cascata ma ancora di più al nostro approccio ‘culturale’ all’innovazione tecnologica in questo ambito.”

Pubblicato l’Avviso per il finanziamento di progetti di ricerca, sviluppo e sperimentazione negli ambiti di interesse dell’ecosistema RAISE – Spoke 2

L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è promotore dell’Avviso pubblico per la selezione di proposte progettuali presentate da Università pubbliche ed Enti pubblici di ricerca localizzati nelle regioni del Mezzogiorno per la realizzazione di attività di ricerca, sviluppo e sperimentazione negli ambiti di interesse dell’Ecosistema RAISE – Robotics and AI for Socio-economic Empowerment, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU su fondi PNRR MUR – M4C2 Investimento 1.5.

L’Avviso ha l’obiettivo di consolidare e potenziare le competenze espresse dall’Ecosistema RAISE, coinvolgendo Enti e Atenei del Sud Italia, allargando la rete delle collaborazioni e favorendo virtuose sinergie con altre iniziative finanziate dal MUR sui fondi PNRR (Centri Nazionali, Partenariati Estesi, altri Ecosistemi dell’Innovazione).

L’IIT, Soggetto Esecutore leader dello Spoke 2 “- Smart Devices and Technologies for Personal and Remote Healthcare” all’interno dell’Ecosistema RAISE, assegna all’Avviso una dotazione finanziaria iniziale pari a € 1.000.000 per progetti ricerca, sviluppo e sperimentazione, con l’obiettivo di contribuire ad integrare le competenze e le capacità già presenti nelle linee di attività dello Spoke 2, ampliarne la portata e l’impatto dei risultati, ed avviare collaborazioni in diverse aree geografiche.

La principale sfida di Spoke 2 è quella di sfruttare le potenzialità della robotica e dell’intelligenza per definire il paradigma di “connected care”, fondato sulla personalizzazione, previsione, prevenzione e partecipazione. In particolare, Spoke 2 affronta quattro sfide tecnologiche nell’ambito della robotica e dell’intelligenza artificiale:
il monitoraggio, interazione e riabilitazione a domicilio delle persone con disabilità fisiche o cognitive;
lo sviluppo di gemelli digitali;
la realizzazione di dispositivi e tecnologie all’avanguardia per l’assistenza e la riabilitazione;
la realizzazione di tecniche avanzate per la diagnostica per immagini.

Possono partecipare all’Avviso le Università pubbliche e gli Enti pubblici di ricerca esterni all’Ecosistema RAISE e aventi stabile organizzazione nelle regioni del Mezzogiorno, che potranno coinvolgere un altro partner (Enti Pubblici come Cliniche, Fondazioni e IRCSS) per la realizzazione delle attività progettuali.

I progetti dovranno avere una durata non superiore a 15 mesi e un costo complessivo compreso tra i 200.000 e 700.000 euro; il contributo è riconosciuto in misura pari al 100% dei costi ammissibili.

Le proposte dovranno essere inviate a mezzo PEC entro le ore 18:00 del 15 marzo 2024.

Maggiori informazioni sull’Avviso pubblico QUI

Le sfide di RAISE: l’ospedale tecnologico del futuro

Nella seconda parte dell’incontro sono intervenuti Lorenzo De Michieli, Direttore del Rehab Technology Lab dell’Istituto Italiano di Tecnologia e coordinatore dello Spoke 2, ed Alberto Pilotto, Direttore del Dipartimento Cure Geriatriche, Ortogeriatria e Riabilitazione dell’E.O. Ospedali Galliera, partner dello Spoke 2.

Lorenzo De Michieli ha evidenziato come “l’ambizione dello Spoke 2 è di dare un contributo all’ospedale tecnologico del futuro, che sarà digitalizzato, diffuso sul territorio, in grado di operare cure a distanza e genererà terapie personalizzate e di precisione. Questa visione è condivisa da partner scientifici, aziende e clinici che insieme affronteranno quattro sfide: la costruzione di ambienti intelligenti dove i dati provenienti dalle persone possano arrivare ai clinici, la creazione dei gemelli digitali, lo sviluppo di robot per la riabilitazione e la creazione di nuovi dispositivi per la diagnostica per immagini.”

Alberto Pilotto ha sottolineato come “il contributo di Ospedali Galliera è di mettere a disposizione un laboratorio vivente che permette di testare tecnologie più o meno innovative con le persone che necessitano di cure e di assistenza. Il nostro focus è orientato alle persone anziane. Innovazione nell’invecchiamento può sembrare un ossimoro, ma le soluzioni in termini di qualità di cura, di assistenza e di vita delle persone dipendono strettamente da un appropriato uso delle tecnologie. Per renderne possibile l’impiego, però, le tecnologie devono essere strutturate sulle persone fragili. RAISE è un esempio concreto del superamento della multidisciplinarietà e della interdisciplinarietà, creando una trans-disciplinarietà che permette a noi di conoscere le nuove tecnologie e a chi sviluppa le tecnologie di imparare quali siano le sensibilità delle persone anziane alle quali sono destinate.”

Finaziato dall'Unione Europea Ministero dell'Università e della Ricerca Italia Domani Raise