Lo Spoke 2 di RAISE alla RehabWeek 2025: tecnologie indossabili e intelligenza artificiale per una riabilitazione personalizzata


In occasione della RehabWeek 2025, tenutasi a Chicago, lo Spoke 2 di RAISE ha partecipato attivamente a uno degli appuntamenti internazionali più prestigiosi nel campo della tecnologia per la riabilitazione. L’evento, che riunisce ogni anno ricercatori, clinici, ingegneri, rappresentanti delle istituzioni e pazienti, promuove la collaborazione multidisciplinare per lo sviluppo di soluzioni innovative dedicate al recupero funzionale e all’autonomia delle persone.
Tra gli interventi in programma, la ricercatrice Giulia Bodo dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), in rappresentanza dello Spoke 2 di RAISE, ha presentato una ricerca centrata su un sistema di telemonitoraggio che sfrutta tecnologie indossabili e intelligenza artificiale per supportare la valutazione delle attività quotidiane, un sistema sviluppato in collaborazione e co-design con il centro FISM.
Il progetto nasce dall’esigenza di superare i limiti delle attuali pratiche di osservazione clinica, spesso poco sensibili nel rilevare difficoltà lievi o cambiamenti progressivi nel tempo. Il sistema proposto, composto da occhiali e solette sensorizzate, è in grado di raccogliere in modo non invasivo dati relativi al movimento e allo sforzo mentale durante lo svolgimento di semplici attività di vita quotidiana.
Durante una fase sperimentale, ai partecipanti è stato chiesto di eseguire un’attività domestica comune, mentre il sistema monitorava automaticamente alcuni parametri significativi. I risultati preliminari suggeriscono che questo approccio consente di ottenere informazioni utili sia sulle strategie adottate dalla persona, sia sulle eventuali difficoltà incontrate, offrendo così una base concreta per interventi riabilitativi più personalizzati.
Il contributo dello Spoke 2 si inserisce nel quadro più ampio di RAISE, che promuove la ricerca avanzata con un forte orientamento alla trasferibilità clinica. L’obiettivo è facilitare l’integrazione di nuove tecnologie nei percorsi di cura, anche alla luce dell’aumento delle esigenze riabilitative legate all’invecchiamento della popolazione.
La RehabWeek, con la sua natura fortemente interdisciplinare, ha offerto una cornice ideale per valorizzare queste ricerche e favorire il dialogo tra i diversi attori del settore. L’esperienza di Chicago conferma ancora una volta l’importanza di unire competenze scientifiche, tecnologiche e cliniche per affrontare con strumenti nuovi le sfide della riabilitazione contemporanea.