L’8 ottobre 2025, l’Università degli Studi di Palermo ha ospitato l’evento conclusivo del progetto TEC-SOS – Sustainable Technologies for Monitoring in Marine Protected Areas of the Lower Tyrrhenian Sea, un’iniziativa inserita nell’ecosistema dell’innovazione RAISE (Robotics and AI for Socio-Economic Empowerment).
Il progetto ha unito ricerca scientifica, tecnologia e partecipazione civica per sviluppare e sperimentare soluzioni avanzate dedicate al monitoraggio e alla tutela degli ecosistemi marini.
La giornata si è svolta presso il Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare (DiSTeM) dell’Ateneo palermitano e ha coinvolto ricercatori, studenti, operatori del settore, rappresentanti istituzionali e cittadini. Il Rettore Massimo Midiri, il Prorettore alla Ricerca Andrea Pace e il Direttore del DiSTeM Attilio Sulli hanno aperto i lavori con i saluti istituzionali, sottolineando il valore strategico di iniziative che intrecciano innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale.
Nel corso della mattinata, i partecipanti hanno seguito la presentazione dei risultati del progetto e una tavola rotonda dedicata alle linee di intervento di RAISE, che promuove la robotica e l’intelligenza artificiale al servizio della società e dell’ambiente. Elisa Costa (CNR-IAS, Genova) ha illustrato il ruolo dello spoke 3 dell’ecosistema RAISE, dedicato alle tecnologie sostenibili per la tutela del mare. Sono poi intervenuti Gianluca Sarà, Attilio Sulli, Maria Giovanna Parisi – responsabile scientifica del progetto TEC-SOS –, Adriano Fagiolini, Maria Cristina Mangano, Maria Maisano, Davide Bruno e Valeria Pizziol, che hanno condiviso esperienze, risultati e prospettive di ricerca.
«Con TEC-SOS abbiamo voluto costruire un ponte tra scienza e territorio, mettendo la tecnologia al servizio del mare e delle comunità che lo vivono ogni giorno», ha dichiarato la Prof.ssa Maria Giovanna Parisi. «L’innovazione non è fine a sé stessa: serve a comprendere meglio gli ecosistemi, a proteggerli e a rendere tutti noi più consapevoli del valore del patrimonio naturale che ci circonda».
Attraverso un approccio integrato, il progetto TEC-SOS ha testato in ambiente reale sensori di nuova generazione per la rilevazione di parametri fisici, chimici e biologici nelle Aree Marine Protette del basso Tirreno. Le attività hanno coinvolto anche i diver e le comunità locali in iniziative di citizen science, finalizzate alla raccolta di dati georeferenziati su specie non indigene, fenomeni di mortalità, accumulo di rifiuti marini e reti fantasma. La combinazione tra osservazioni sul campo e misurazioni scientifiche ha offerto nuove chiavi di lettura per comprendere le cause e le dinamiche di eventi ecologici complessi, contribuendo a strategie più efficaci di gestione e conservazione.
Durante l’evento, i partecipanti hanno visitato i laboratori che hanno contribuito al progetto, tra cui il MIB Lab di Immunobiologia Marina, l’e-LAB di Ecologia Marina, il Laboratorio di Geomorfologia e Geologia Applicata, quello di Ingegneria Elettronica e Robotica, e il Laboratorio di Ecotossicologia dell’Università di Messina. Il Diving Center Altamarea e l’Area Marina Protetta Isola di Ustica hanno mostrato le applicazioni sul campo delle tecnologie sviluppate.
Attraverso dimostrazioni pratiche e attività interattive, l’incontro ha trasformato la ricerca in esperienza diretta, offrendo al pubblico l’occasione di conoscere strumenti, metodi e applicazioni concrete per la salvaguardia del mare.
Con TEC-SOS, l’innovazione tecnologica ha trovato nel Mediterraneo un laboratorio naturale in cui scienza, educazione e comunità si sono incontrate per costruire un futuro più sostenibile.

