Venerdì 31 ottobre 2025, il Genova Blue District ha ospitato un nuovo appuntamento del ciclo di AperiRAISE, gli aperitivi scientifici organizzati da RAISE nell’ambito del Festival della Scienza 2025.
L’incontro, intitolato “L’intelligenza artificiale alleata della medicina. Come sta cambiando il futuro della salute”, ha offerto al pubblico l’occasione di affrontare un tema di grande attualità in un clima conviviale, dove la scienza è diventata argomento di conversazione, come tra amici al bar.
Protagonista della serata è stata Rosanna Turrisi, ricercatrice dell’Istituto di Matematica Applicata e Tecnologie Informatiche (IMATI) del CNR, che ha condotto i partecipanti in un viaggio affascinante tra dati, algoritmi e scoperte scientifiche. Con linguaggio chiaro e appassionato, Turrisi ha mostrato come l’intelligenza artificiale stia già cambiando il modo in cui la medicina osserva, comprende e affronta le malattie.
L’incontro è iniziato con una domanda semplice ma cruciale: che cosa accade quando l’intelligenza artificiale entra in ospedale? Non si tratta di robot che sostituiscono i medici, ma di strumenti che li affiancano nelle decisioni più delicate. L’IA, ha spiegato Turrisi, può analizzare enormi quantità di dati clinici, riconoscere segnali invisibili all’occhio umano e suggerire diagnosi e prognosi con rapidità straordinaria. Tuttavia, insieme alle opportunità emergono anche nuove responsabilità: la tutela della privacy, la qualità dei dati e la necessità di evitare bias che potrebbero introdurre disuguaglianze.
Durante l’aperitivo, la ricercatrice ha illustrato alcuni esempi concreti di applicazioni dell’intelligenza artificiale in campo medico, con particolare attenzione alle neuroscienze. Gli algoritmi, infatti, possono oggi supportare la diagnosi e la prognosi delle malattie neurodegenerative, individuando pattern complessi in immagini cerebrali o tracciati clinici che sfuggono all’osservazione umana.
Un momento di grande interesse è stato dedicato all’IA generativa, una delle frontiere più promettenti della ricerca. Grazie alla capacità di creare immagini mediche sintetiche, questa tecnologia consente di ampliare i dataset mantenendo la privacy dei pazienti e migliorando al tempo stesso l’accuratezza dei modelli predittivi. Una risorsa che apre prospettive importanti per la medicina personalizzata e per la ricerca clinica.
Il pubblico, numeroso e partecipe, ha seguito con attenzione la conversazione, ponendo domande e condividendo riflessioni sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella società contemporanea. L’atmosfera informale dell’AperiRAISE ha reso il dialogo diretto e stimolante, trasformando un tema complesso in un’esperienza accessibile e curiosa.
Rosanna Turrisi ha commentato al termine del suo intervento: “Sono sempre belli questi momenti di condivisione, soprattutto quando c’è tanta partecipazione e si crea un ambiente stimolante e amichevole. Spero che questo talk abbia contribuito a rafforzare la fiducia verso l’IA in ambito medico e a capire meglio il ruolo del medico e del ricercatore.”
La serata si è conclusa tra applausi e nuove domande, segno di un interesse crescente per un tema che unisce etica, innovazione e futuro della cura. AperiRAISE ha confermato ancora una volta la forza di un format capace di portare la scienza fuori dai laboratori e dentro la vita di ogni giorno, creando ponti tra ricerca, tecnologia e comunità.
